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Coprifuoco alle 23 e altre riaperture, Governo lavora al decreto di fine aprile

Foto di archivio
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Il Governo potrebbe allungare l’orario del coprifuoco alle ore 23 e alle altre riaperture delle attività produttive. L’Esecutivo si prepara per il decreto di fine aprile. Prima però ci sarà il confronto di oggi con il Comitato tecnico scientifico, poi il confronto con le regioni. Tra mercoledì e giovedì è previsto il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto che indicherà il calendario e le regole per le riaperture. Ci sono 11 regioni e le provincie di Trento e Bolzano che, dati alla mano, puntano alla zona gialla.

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Il governo conferma la road map annunciata dal premier Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio vuole stoppare da un lato le pressioni che arrivano dal centrodestra per posticipare il coprifuoco e aprire in zona gialla anche i bar e i ristoranti al chiuso e dall’altro quelle di buona parte delle regioni che chiedono di rivedere la scelta di riportare tutti gli studenti in classe dal 26 se non si interverrà sui trasporti.

COPRIFUOCO E RIAPERTURE

La Lega presenterà la proposta di rinviare il coprifuoco alle 23, già dal 26 aprile, al prossimo Consiglio dei ministri? “Sicuramente, lo chiedono gran parte delle regioni e dei sindaci a prescindere dai colori politici”.

Così ha risposto il leader della Lega, Matteo Salvini ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24. e ha aggiunto: “Non è una richiesta di Salvini e della Lega, ma è fondata sui dati scientifici in miglioramento e sul buon senso. Lo stesso ministro Speranza, da questo punto di vista, qualche ascolto ha iniziato a darlo”.

IL PASS

Oltre al coprifuoco gli esperti del Cts dovranno esprimersi sul pass. Documento che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema. Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile. Dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l’autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l’esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

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