L’omicidio è avvenuto nell’abitazione della vittima, in via Rodi. Il corpo della donna è stato trovato nella vasca da bagno, proprio dove il fidanzato aveva indicato agli agenti della questura di Foggia dove si è presentato dopo il delitto. Sentito dal sostituto procuratore D’Angelo, figlio di un noto medico, è apparso molto confuso e al magistrato ha ribadito, più volte, di non ricordare molto di ieri pomeriggio.
Una confessione interrotta dal pianto. I due, stando ad una prima ricostruzione, si frequentavano da circa due mesi. Ieri pomeriggio avrebbero litigato per questioni personali: l’uomo avrebbe minacciato che si sarebbe gettato dal balcone e lei lo ha fermato. Poi la donna le avrebbe detto che “lui non l’aiutava a risolvere i loro problemi”.
Da quel momento D’Angelo ha un vuoto di memoria: non ricorda più nulla se non l’immagine della donna nella vasca da bagno senza vita e lui che provava a rianimarla. Non ricorda di averla strangolata ma lo pensa per via del dolore alle mani. (AGI)