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venerdì, Luglio 4, 2025
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Crollo Scampia, il Vescovo di Napoli Mimmo Battaglia: “Ci vogliono i fatti oltre la solidarietà”

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Sul tragico crollo a Scampia si è espresso l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia. Oltre a portare sul posto conforto agli abitanti, ha anche manifestato la sua vicinanza con un messaggio.

Il crollo e le conseguenze

La notte di due giorni fa, un crollo parziale ha interessato alcune parti delle strutture afferenti alla cosiddetta Vela Celeste, una delle note strutture residenziali di Scampia, simbolo del quartiere nord della città di Napoli. Il cedimento, avvenuto verso le 23 di lunedì 22 luglio, ha coinvolto diversi piani in elevazioni e ha causato 3 morti, 13 feriti e 800 sfollati, di cui 500 non sono potuti rientrare per la notte nei propri appartamenti. Le immagini dell’incidente mostrano che gli elementi strutturali dell’edificio si trovavano in uno stato di degrado: la Vela Celeste era infatti in attesa di interventi di riqualificazione. L’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia è arrivato stamane sul posto accompagnato della direttrice della Caritas diocesana di Napoli, suor Marisa Pitrella per portare il conforto agli abitanti colpiti dal crollo e dalla conseguente evacuazione delle abitazioni.

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La preghiera dell’arcivescovo

Il Vescovo di Napoli chiede alla Chiesa napoletana di farsi ancor più vicina alle vittime, ricordandole nella preghiera e mostrando concreta solidarietà alle parrocchie di Scampia, le quali necessitano del sostegno e del conforto dell’intera comunità diocesana.
Ha voluto poi ringraziare le Istituzioni, gli operatori del soccorso, i volontari della Protezione Civile, i medici e gli infermieri che sul campo e negli ospedali hanno dato e stanno tuttora dando il massimo per curare i feriti.
Per don Mimmo Battaglia in questo momento è necessaria più che mai la solidarietà e l’unità dell’intera comunità cittadina affinché il dolore condiviso diventi un seme di speranza per un reale cambiamento. Pone poi l’accento sulla necessità di sviluppare ulteriormente percorsi di rinnovamento e di riscatto per il quartiere di Scampia e per tutte le periferie della città. Se le periferie e le loro strutture non sono sicure, nessuno può dire di sentirsi al sicuro per l’arcivescovo. Nessuno può dormire sereno nella sua abitazione se un solo bambino rischia la vita per il semplice fatto di abitare in una casa degradata di un edificio degradato. Così come nessuno può dirsi esente dall’esigenza di solidarietà e lungimiranza che questo ennesimo tragico evento impone.

“Mentre esprimo la mia gratitudine alle parrocchie, alla Caritas diocesana, ai presbiteri e ai religiosi e a tutti coloro che si stanno dando da fare per stare accanto a questi nostri fratelli e sorelle attanagliati dal dolore e afferrati dalla difficoltà, permettetemi di dire il mio grazie alle Istituzioni, agli operatori del soccorso, ai volontari della Protezione Civile, ai medici e agli infermieri che sul campo e negli ospedali stanno dando il massimo per salvare i feriti”, aggiunge l’arcivescovo.
Per don Mimmo Battaglia “in questo momento è necessaria più che mai la solidarietà e l’unità dell’intera comunità cittadina affinché il dolore condiviso diventi un seme di speranza per un reale cambiamento! Che questo tragico evento ci spinga ad interrogarci ancora di più sulla necessità di sviluppare ulteriormente percorsi di rinnovamento e di riscatto per il quartiere di Scampia e per tutte le periferie della nostra città. Nessuno è in sicurezza se le periferie e le loro strutture non sono sicure! Nessuno può dormire sereno nella sua abitazione se un solo bambino rischia la vita per il semplice fatto di abitare in una casa degradata di un edificio degradato! Nessuno può dirsi esente dall’esigenza di solidarietà e lungimiranza che questo ennesimo tragico evento impone”.

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