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martedì, Giugno 18, 2024
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Da politico a cassiere del clan di Contini, preso il ricercato Manetta ‘Maradona’

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Stamattina i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione di agenti della Polaria, hanno catturato Gennaro Manetta. Il 45enne era sfuggito alla cattura durante l’operazione di due giorni fa che ha dato un duro colpo al clan Contini: il cosiddetto Genny Maradona era negli Stati Uniti ed è stato bloccato una volta atterrato all’aeroporto Capodichino. Difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio, Manetta appena ha appreso dell’ordinanza a suo carico ha deciso di tornare in Italia per chiarire la sua posizione davanti ai giudici.

Il profilo di Manetta ‘Maradona’

Il clan Contini aveva tra le sue fila un’affiliato in grado di mimetizzarsi nel mondo di mezzo tra la criminalità e la politica. Manetta è accusato di aver gestito la cassa del clan tenendone anche la contabilità insieme a Gaetano Esposito. I due si sarebbero occupati anche di distribuire le mesate alle famiglie degli affiliati detenuti per fronte alle loro spese legali, inoltre, avrebbero custodito i soldi dell’organizzazione utili a comprare la droga.

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Il ruolo politico

Il pentito Teodoro De Rosa nel novembre del 2020 ha parlato di Manetta: “Gestisce un CAF nel Rione Amicizia. E’ una copertura per svolgere indisturbata l’attività delle truffe ovvero la gestione delle case popolari sempre nell’interesse del clan. Infatti lo abbiamo fatto eleggere come consigliere comunale. E’ uno dei perni principali che interviene sull’ala politica quando e necessario una attività nella zona di competenza dei Contini. Genny Maradona gestisce gli interventi privati presso il san Giovanni Bosco“. Il collaboratore di giustizia confonde la carica del 45enne che venne eletto consigliere nella Terza Municipalità di Napoli nel 2016.

Il gruppo di San Giovanniello del clan Contini 

Le indagini della Procura di Napoli hanno consentito di accertare come dopo gli arresti degli ultimi anni dei vertici del clan, sia emerso il predominio criminale di Carmine Botta e Gennaro De Luca, entrambi reggenti della zona di San Giovanniello.

Accanto a Botta e De Luca ci sono affiliati che da anni militano tra le fila del clan come Luigi Perrotta, Manetta, Gaetano Esposito, detto Nino, e Ciro Aieta. Il gruppo criminale avrebbe il suo quartier generale tra la via San Giovanni e Paolo e la via Zurlo, ritenuto luogo sicuro dove sarebbe solito incontrarsi anche con esponenti di altre consorterie criminali. Da lì verrebbe gestito il traffico di droga e il giro di estorsioni contro gli imprenditori.

Il clan Contini noleggiò un’ambulanza per l’inaugurazione di un negozio

Un’ambulanza sarebbe stata utilizzata per la festa di inaugurazione di un negozio di abbigliamento a Napoli. C’è anche questo episodio nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Federica Coluccia, a riprova dell’inserimento del clan Contini nelle dinamiche dell’ospedale San Giovanni Bosco.

La vicenda risale al 17 marzo 2023 ed è stata documentata da numerosi organi di informazione online oltre che dal deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che denunciava l’utilizzo improprio di un’ambulanza che a sirene spiegate percorreva il corso Umberto di Napoli. Il mezzo di soccorso si sarebbe fermato in corrispondenza di un negozio di nuova apertura e proprio dall’ambulanza sarebbero scesi alcuni cantanti neomelodici e tiktoker, invitati per l’inaugurazione dell’esercizio commerciale.

Il cassiere del clan Contini e l’amministratore del negozio

Le indagini hanno permesso di verificare il coinvolgimento nella vicenda di Manetta, detto Maradona, ritenuto esponente del clan Contini con il compito di gestire la cassa del clan e di provvedere alla distribuzione delle mesate agli affiliati.

Nell’ordinanza vengono ricostruiti i contatti tra Manetta e Raffaele Colella (non indagato), amministratore unico della Amk srl.  Secondo il gip, Colella in compagnia di un noto tiktoker, annuncia a Manetta l’inaugurazione del nuovo negozio al corso Umberto, chiedendogli la disponibilità di noleggiare un’ambulanza, specificando il motivo della singolare richiesta. Manetta si attiva per assecondare la richiesta contattando il titolare della ditta di ambulanze private Croce San Luca.

Secondo quanto riferito da un collaboratore di giustizia si tratta di “una ditta privata che non fa parte dell’ospedale e non potrebbe parcheggiare all’interno dell’ospedale” ma alla quale il clan Contini ha “consentito la sosta all’interno degli spazi dell’ospedale” e ha dato “appoggio all’interno del pronto soccorso”.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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