«A Caivano e nei quartieri popolari di tanti comuni della Campania, sono stati adottati dai ragazzi modelli comportamentali che hanno visto negli sceneggiati televisivi per 10/15 anni relativi alla camorra. Hanno adottato il linguaggio, l’abbigliamento, i comportamenti, i modi di dire dei camorristi che vedevano nei telefilm televisivi. Abbiamo rovinato un’intera generazione».
Così ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Per il governatore, anche i social stanno «rovinando, con una sessualizzazione accelerata, giovanissimi, bambini. Le immagini di violenza, di sesso stanno rovinando un’intera generazione. Sono temi drammatici, che richiedono interventi sul piano educativo, formativo, culturale. Ma sono interventi che richiederanno anni e anni, se ce la facciamo».
Ad ogni modo, «quello che dobbiamo fare da subito è la sicurezza. Altrimenti possiamo anche aprire un centro d’ascolto con gli psicologi: non ci andrà nessuno e dopo una settimana gli psicologi saranno costretti ad andarsene. La sicurezza viene prima di tutto, anche con la militarizzazione del territorio. Non c’è da spaventarsi di queste parole. A Caivano c’è grande apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo la locale caserma dei Carabinieri. È evidente, però, che non basta, perché i 120/125 militari presenti nella compagnia devono coprire come territorio altri quattro/cinque comuni. Serve la presenza in strada dell’Esercito, dal mattino alla notte, 24 ore su 24».
«Nell’ambito del programma sulla sicurezza ho segnalato alla presidente del Consiglio Meloni che una buona parte degli occupanti degli edifici di Caivano sono occupanti abusivi. Molti alloggi si sono liberati e la nuova assegnazione è stata decisa dalla camorra. Bene, se lo Stato c’è, vuol dire che bisogna affrontare questo problema. Altrimenti, ancora una volta, stiamo facendo propaganda», ha chiosato De Luca.