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lunedì, Giugno 17, 2024
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Destituito dall’incarico il generale Vannacci, aveva scritto nel libro: “I gay non sono normali”

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Il generale Roberto Vannacci, travolto dalle polemiche sul suo libro in cui esprime opinioni contro gay, femminismo e migranti, è stato sollevato dal comando e non è più a capo dell’Istituto geografico militare. Lo ha deciso lo Stato Maggiore dell’Esercito che ha nominato al suo posto il generale Massimo Panizzi.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

Lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva annunciato un esame disciplinare. Una posizione ribadita anche nel corso della giornata. “Chi serve il paese guidando pro tempore un’istituzione come la Difesa deve solo limitarsi a mantenere distacco ed applicare le regole e le norme.”. “Le forze armate, cui è consentito, per legge e Costituzione, l’uso della forza, devono operare prive di pregiudizi di ogni tipo (razziali, religiosi, sessuali). Perché tutti devono sentirsi sicuri. Chi indossa una divisa ha le sue opinioni ma se la porta le tiene per sé e la onora”.

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Le dichiarazioni di Vannacci

Dal canto suo Vannacci va in tv a ribadire la sua posizione: “non faccio passi indietro”.

Per l’ex incursore con numerose esperienze in missioni all’estero, con ruoli anche di primissimo piano, “obiettivo” del libro autoprodotto “era quello di manifestare delle opinioni che sono personali. Fondamentalmente i temi a cui mi riferisco sono quelli del buon senso e quella che io definisco la normalità, ovvero quello che pensa la maggior parte della popolazione”. Parlando, poi, delle polemiche nate sulle affermazione sulle coppie gay: gli “omosessuali rappresentano una porzione minoritaria della società e come tali escono dai canoni della normalità. Io ho sempre rifuggito la normalità nella mia carriera, in quello che ho fatto e non per questo mi devo sentire migliore o peggiore di qualcun altro”. Vannacci si appella, quindi, alla “Costituzione che garantisce la libertà di parola”. E si dice certo di non avere istigato all’odio e rilancia: “io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i miei pensieri”. E ancora: “Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone”, dice, spiegando che “l’odio è un sentimento, come l’amore, e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno. Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone”.

Nessun passo indietro neanche su quanto messo nero su bianco, nelle oltre 300 pagine del “Mondo al contrario”, sulla campionessa di volley Paola Egonu, definita sostanzialmente non “somaticamente italiana”. “Non vedo perché dovrei porgere delle scuse per una espressione che non è assolutamente offensiva”. 

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