Home Attualità e Società Influenza australiana: contagi in aumento, sintomi aggressivi e pochi farmaci

Influenza australiana: contagi in aumento, sintomi aggressivi e pochi farmaci

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Il Presidente di Federfarma, Marco Cossolo chiarisce la questione deficit a livello farmaceutico in Italia, dinnanzi a queste problematiche, delimitate da mancanze e peregrinazioni, Cossolo tenta di dare delle norme e delle indicazioni a tutti i pazienti che necessitano di cure, in particolar modo, in questo periodo per l’influenza australiana. Il responso venuto fuori è quello di fare affidamento su dei medicinali equivalenti e su preparati galenici.

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L’influenza australiana è sempre più aggressiva, tanti contagi e sintomi preoccupanti

Settimana dopo settimana, le persone colpite dall’influenza austrliana risultano in numero esponenziale. Ormai i contagiati ammontano a 4 milioni e mezzo e i sintomi contribuiscono ad allarmare e a provocare una degenerazione della situazione. Chi subisce la manifestazione dell’influenza è affetto da febbre alta, tosse, mal di testa debolezza e dolori muscolari. Secondo la registrazione dei dati provenienti dal‘Istituto Superiore di Sanità la fascia di intensità che simboleggia i contagi risulta particolarmente alta. In 5 regioni: Piemonte, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo l’incidenza ha superato il limite di massima intensità.

La possibilità di curarsi è molto bassa

Purtroppo una situazione altrettanto complessa, correlata all’insorgenza dell’influenza australiana, è l’intervento poco mirato dei farmaci al fine di circoscrivere la gravità sintomatologica. Secondo l’ultimo bollettino dell‘AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco) in Italia sussiste una carenza farmacologica critica, le farmacie non dispongono di oltre 3mila farmaci, di cui 554 per problemi produttivi e distributivi, richieste frequenti, discontinuità nelle forniture e ridotta disponibilità. Sulla base di questi dati ad esprimersi è il presidente di Federfarma, Marco Cossolo: “I farmaci, purtroppo è vero, scarseggiano. La carenza si può visualizzare particolarmente per quanto riguarda i farmaci antinfiammatori, antifebbrili e per alcune tipologie di antibiotici, in prticolar modo quelli afferenti all’ambito pediatrico”.

Marco Cossolo esplicita le motivazioni secondo le quali i farmaci sono mancanti

“Le motivazioni sono molteplici. Sicuramente un grande impatto è da ricondurre alla domiciliarizzazione delle cure contro il covid eppure evidenti risultano anche i problemi di crisi internazionale. Ad oggi infatti registriamo carenza di alluminio, materiale fondamentale per la realizzazione dei blister ma anche la plastica per le confezioni e il vetro per i flaconi. In tutto questo grava particolarmente anche l’aumento dei costi dei carburanti che hanno conseguito ad un rallentamento delle consegne.” Queste le dichiarazioni di Marco Cossolo.

Come dovranno comportarsi i pazienti rispetto queste complicanze?

“Per il momento l’unico intervento possibile da intraprendere per fronteggiare queste difficoltà sta nell’acquisto di farmaci equivalenti ovvero medicinali i cui elementi costituenti siano gli stessi degli ‘originali’ e che presentino di conseguenza gli stessi principi attivi, nonché forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosi unitarie uguali. Nel caso in cui dovessero mancare i corrispettivi dei medicinali necessari è opportuno che i pazienti si rivolgano alle farmacie in grado di realizzare preparazioni geleniche. Queste vengono condotte direttamente in farmacia rispettando i criteri della farmacopea comunitaria, in particolar modo quella britannica. I farmacisti realizzano questa tipologia di farmaci mediante l’autonomo assemblaggio dei principi attivi”. Così Cossolo consiglia di comportarsi al fine di sormontare le difficoltà in vigore.

 

 

 

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