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Non c’è pace per la famiglia Esposito, Domenico muore 21 anni dopo il fratellino

Non c'è pace per la famiglia Esposito, Domenico uccise il fratello nell'incidente
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Non c’è pace per la famiglia Esposito che dovrà affrontare anche la morte di Domenico, infatti, la sorte sembra essersi accanita. Il Mattino riporta una storia accaduta 21 anni fa quando giocando con un fucile da caccia, che aveva preso di nascosto del nonno, Domenico sparò e uccise il suo fratellino di 4 anni Antonio. Una dramma di cui il giovane non ebbe alcuna colpa poiché allora aveva 7 anni. In quel tragico frangente stava giocando con il fratellino a guardie e ladri.

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Uccide Domenico al Vulcano Buono, l’aggressore: “Non so dirvi perché”

“Sì, l’ho ucciso. Gli ho fatto del male. Non so dirvi perché”, queste le parole di Antonio Emanuele De Luca, il custode reo confesso del delitto, riportate da Il Mattino. Difeso dall’avvocato Mario Griffo, il giovane si é avvalso della facoltà di non rispondere rispetto alle accuse che gli sono state mosse. Visibilmente sotto choc, non ha risposto alle domande del pm della Procura di Nola Anna Musso che coordina le indagini condotte dal commissariato di pubblica sicurezza di Nola, guidato dal primo dirigente Giovanna Salerno.

Il motivo della lite

Una lite per un aiuto negato: ci sarebbe questo motivo dietro l’omicidio di ieri sabato  nel parcheggio di un centro commerciale di Nola dove è stato ucciso Domenico Esposito. Secondo quanto ricostruito dagli agenti del commissariato di Nola, il 28enne avrebbe avuto un diverbio con un vigilante addetto alla sorveglianza dei parcheggi del centro commerciale che si sarebbe rifiutato di aiutarlo a cambiare un pneumatico bucato della sua autovettura.

Ne sarebbe quindi nata una lite a seguito della quale l’indagato ha colpito il 28enne di Acerra con un coltello, diversi fendenti di cui uno mortale al petto. L’aggressore, un 20enne di Secondigliano, è stato tratto in arresto per omicidio aggravato dai futili motivi e dall’utilizzo dell’arma.

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