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Droga ed estorsione, arriva la stangata in appello per i Vigilia e i Sorianiello

Da sinistra Alfredo Junior Vigilia e Pasquale Vigilia
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Pene di poco ridotte a fronte di una sfilza di condanne per la mala di Soccavo. Quella dei Vigilia e dei Sorianiello, un tempo insieme poi separatisi, per cui ieri è arrivata la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Napoli (IV sezione). Le pene più pesanti quelle inflitte ad Alfredo junior Vigilia, Luigi Vigilia e Pasquale Vigilia (il primo a 19 e gli altri due a 18 anni di reclusione) mentre Simone Sorianiello (figlio del boss Alfredo ‘o biond) ha rimediato 11 anni di reclusione. Tra le altre condanne spiccano quelle per i fratelli Mazziotti, Francesco, Salvatore e Giuseppe (rispettivamente a 12, 13 e 15 anni di carcere), Salvatore Paolillo (a 10 anni), Gennaro Della Corte (14 anni), Ciro Monfrecola (12 anni) e Vincenzo Mennone (11 anni). Il gruppo una volta era unito come accertato dalle forze dell’ordine quando furono eseguite le ordinanze di custodia cautelare.

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Fu accertata in particolare l’operatività del clan e individuato il reggente, Alfredo Junior Vigilia, figlio di Alfredo detenuto dal 2009. Ricostruite le dinamiche criminali e le modalità di gestione di una “cassa comune” nella quale venivano fatti confluire i proventi delle attività. Era stato messo in piedi un sistema di approvvigionamento e smistamento di droga che a partire da una fitta rete di “piazze di spaccio” a Soccavo permetteva, con l’ausilio di spacciatori/fattorini, di distribuire anche a domicilio. Il provvedimento cautelare permise inoltre di acquisire elementi in relazione agli accordi stretti dal clan Vigilia con altri gruppi criminali operanti nell’area occidentale per la spartizione degli affari illeciti sul territorio. Documentati in particolare i rapporti intrattenuti dal sodalizio camorristico con i Sorianiello all’epoca guidati da Cesare Mautone (condannato oggi a 11 anni).

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