Due episodi di violenza negli ospedali di Napoli, gli ennesimi, avvenuti a distanza di poche ore l’uno dall’altro. A subire l’aggressione sono state, in entrambi i casi, due guardie giurate del pronto soccorso CTO (Azienda dei colli).
La prima aggressione è avvenuta intorno alle 20.45. Un paziente si è scagliato contro un infermiere di triage solo perché quest’ultimo lo aveva informato del divieto a sostare nella sala d’attesa con la moglie. Essendo ricoverato la struttura è infatti responsabile e dunque è regola dover rientrare all’interno dei locali di degenza dove era in attesa di visita. E’ bastato questo invito per scatenare una scomposta reazione d’ira dell’uomo che si è avventato contro l’incolpevole camice bianco. A fare da scudo la guardia giurata che ha avuto la peggio ricevendo una testata sul volto.
Il secondo episodio poco dopo sempre nel presidio dei Colli Aminei che pure è indicato come un modello di accoglienza che dovrebbe scongiurare il ripetersi di questi casi: siamo intorno alle 23 di ieri sera. I familiari di un paziente deceduto arrivano in ospedale e pretendono la riapertura della sala morgue a quell’ora chiusa. L’accesso negata alla sala mortuaria fuori dall’orario di visita scatena lo scontro fisico con le guardie giurate che anche in questo caso hanno fatto da scudo al personale sanitario in servizio.
Le aggressioni al personale sanitario del 2025
Salgono così a 7 le aggressioni al personale sanitario contate dall’inizio del 2025 a Napoli e provincia di cui 4 tra Cto e Cotugno. “Onore al personale di vigilanza che sopperisce a loro spese le carenze di misure preventive da parte delle autorità preposte alla sicurezza” commenta Manuel Ruggiero, medico del 118 in forze alla Asl Napoli 2 nord e curatore della seguitissima pagina facebook Nessuno Tocchi Ippocrate.
I drappelli di polizia e le telecamere nei pronto soccorso e sulle ambulanze sono utili, hanno in effetti ridotto del 30 per cento gli episodi registrati nell’ultimo anno a Napoli e provincia rispetto all’anno precedente ma questo 2025 è iniziato con una sequenza impressionante in due presidi come Cotugno e Cto dove a fornire sorveglianza e protezione al personale sanitario ci sono solo le guardie giurate che non possono effettuare fermi ma solo frapporsi alla violenza barbara di persone che sono incapaci di gestire qualunque sollecitazione al riospetto di regole basolari di convivenza civile.
Una minoranza che condizione e tiene in scacco talvolta aree cruciali per l’assistenza sanitaria dei cittadini in un momento di particolare recrudescenza dei flussi di malati anziani e fragili legati alle virosi di influenza e altri virus respuiratori stagionali. “A noi servono misure di prevenzione oltre che respressive che agiscono solo dopo la violenza agita sui colleghi, serve che queste persone finiscano in galera e capiscano che ogni volta che agiscono in questo modo hanno solo da perdere“. Rincara la dose il noto attivista sindacale Giuseppe Alviti, presidente nazionale dell’Associazione nazionale guardie particolari giurate, che ha ribadito l’urgenza di presidiare i pronto soccorso con personale dell’esercito prima che ci scappi il morto citando l’esempio di quanto disposto dal Prefetto di Vibo Valentia che ha “adottato sinergie tra guardie giurate ed esercito e da allora non ci sono state più aggressioni nei pronto soccorso“.