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venerdì, Luglio 4, 2025
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Ucciso per volere del clan, l’ordine dei Sequino: “Bisognava dare soddisfazione”

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Ucciso come un boss, così è partita la vendetta dei Sequino. Secondo gli inquirenti, Emanuele Tufano sarebbe stato ucciso da fuoco amico durante un conflitto a fuoco tra bande rivali nei quartieri Sanità e Mercato: 14 le persone coinvolte, tra cui 6 minori. La sparatoria – iniziata in via Antonietta De Pace e finita in via Carminiello al Mercato – è avvenuta con modalità tipicamente camorristiche: cinque armi in azione, raffiche esplose ad altezza uomo, obiettivo uccidere.

L’omicidio di Tufano, figlio di persone con legami ad alto livello nel clan Sequino, ha portato alla reazione di questi ultimi . Durante non è stato colpito solo per vendetta – sottolineano gli investigatori – ma per riaffermare la supremazia criminale del gruppo sulla Sanità, in un momento in cui la sua credibilità era messa in discussione.

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Le indagini sugli omicidi Tufano e Durante

Le capillari attività investigative della Squadra Mobile di Napoli hanno consentito di accertare che Emanuele Tufano è stato ucciso nel corso di un gravissimo conflitto a fuoco, iniziato in via Antonietta De Pace e conclusosi in via Carminiello al Mercato, tra due gruppi contrapposti di giovani, alcuni dei quali minorenni, provenienti dai quartieri Sanità e Mercato che, con le tipiche modalità della criminalità organizzata, si sono affrontati utilizzando almeno 5 armi ed esplodendo gli uni contro gli altri, ad altezza d’uomo e con l’intenzione di uccidere, numerosi colpi e, per un errore nell’uso dei mezzi di esecuzione, Tufano veniva ucciso da uno dei componenti del suo stesso gruppo della Sanità.

Identificate 14 persone

Tale conflitto armato è maturato nell’ambito di contrasti tra gruppi criminali emergenti intenzionati ad acquisire il potere egemonico su diversi quartieri cittadini, mediante atti dimostrativi di supremazia criminale e controllo violento del territorio. Grazie alle meticolose investigazioni della Squadra Mobile sono state identificate le 14 persone -otto maggiorenni e sei minori- che hanno partecipato allo scontro armato, destinatarie del provvedimento cautelare.

Blitz all’alba contro le paranze

La Squadra Mobile e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno eseguito tre diverse ordinanze di custodia cautelare, due emesse dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e una dall’ Ufficio GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale
Procura per i Minorenni, che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui 6 minorenni.

 

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