mercoledì, Luglio 23, 2025
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Il rione Sanità e gli amici piangono Emanuele Tufano: drappo nero e fiori: “Epoca violenta e senza futuro”

Un drappo nero all’esterno dell’Istituto Tecnico Statale “Della Porta – Porzio” ed un mazzo di fiori sul luogo dell’agguato. Il giorno dopo l’omicidio del 15enne Emanuele Tufano è il giorno del dolore e delle lacrime tra i suo amici e compagni di classe. Il 15enne è stato ucciso da un solo colpo di pistola, che lo ha trafitto alle spalle. Probabilmente stava scappando dalla pioggia di fuoco che una banda, probabilmente coetanei, aveva esploso dopo un lungo inseguimento. Sui social ci sono decine di commenti, oltre alla sua insegnante (LEGGI L’ARTICOLO) anche tanti amici stanno condividendo foto e video con Emanuele, descritto da tutti come un bravo ragazzo, incensurato, con il talento del disegno. Frequentava il primo anno dell’Its Della Porta, dove è stato apposto un drappo nero. Sui social tante stories riportano la frase “Facciamo parte di un’epoca violenta e senza futuro”, quasi un’ammissione di colpa di un’intera generazione.

Emanuele era del rione Sanità, figlio di un noto ristoratore della zona. I suoi genitori erano all’estero quando è successo il fatto, appena appresa la notizia sono tornati in Italia. Il suo quartiere oggi si stringe a lutto.

LE INDAGINI SULLA MORTE DI EMANUELE TUFANO

In serata è stato fermato un 15enne: risponde dell’accusa più grave, quella di omicidio. Volto conosciuto alle forze dell’ordine, lo scorso anno si rese protagonista di un violenta aggressione ad un cittadino bengalese. Un’indagine lampo quella degli uomini di via Medina che oltre al 15enne hanno convocato in Questura altri due giovanissimi.

La ricostruzione: così è morto Emanuele Tufano

Secondo le prime ricostruzioni affidate agli uomini della sezione Omicidi della squadra mobile (guidata da Giovanni Leuci e coordinata da Luigi Vissicchio) Emanuele Tufano e suoi amici sarebbero andati a un appuntamento nella zona a ridosso di piazza Mercato, appuntamento divenuto una trappola con conseguente inseguimento e il tragico epilogo. Un’ondata di piombo e morte che sarebbe stata ripresa da diverse telecamere con una in particolare che avrebbe ripreso una parte del tragitto seguito dai killer per raggiungere i tre amici. Gli uomini della mobile hanno sentito diversi testimoni nonchè appreso le prime informazioni dai due feriti che inizialmente avevano dichiarato agli investigatori di aver subito un tentativo di rapina (trasportati al Cto mentre ancora da chiarire il ruolo di un 27enne refertato al Vecchio Pellegrini) che avrebbero fornito alcuni significativi riscontri.

Il 17enne ha riportato una ferita da arma da fuoco a un braccio, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza per l’estrazione dell’ogiva. Il più piccolo, solo 14 anni, presentava escoriazioni al viso, verosimilmente riconducibili a una caduta dallo scooter, e ferite da coltello alla coscia e al gluteo. Nel mezzo la tragedia nella tragedia, quella dei genitori del 15enne, in vacanza a Ibiza, che hanno appreso della morte del figlio telefonicamente e rientrati con un volo nel pomeriggio. Le prossime ore potrebbero essere decisive per la completa ricostruzione dell’accaduto e per assicurare alla giustizia gli altri, frutti maledetti, della Malanapoli.

Prefetto Napoli, omicidio minorenne provoca scossa alla città

“Questo omicidio provoca una profonda scossa alla città, perché ormai non ci sono più parole per descrivere un evento così tragico.

E quindi questo interpella ognuno di noi.

C’è preoccupazione, ma c’è anche tanta volontà nell’affrontare queste tematiche. Oggi lo abbiamo fatto con grande responsabilità e determinazione”. Così il prefetto di Napoli, Michele di Bari, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura dopo l’omicidio del minorenne avvenuto la scorsa notte in pieno centro a Napoli.

“Da una parte – ha aggiunto il prefetto – ci sarà una risposta in termini di attività di prevenzione da parte le forze di polizia con una serie di servizi mirati, straordinari, alto impatto. Tutto ciò che è necessario per controllare il territorio. Dall’altra parte ci sarà un’attività forte da parte della magistratura. Ma l’altro pilastro su cui si regge tutta questa vicenda non può prescindere da un appello alla città. Noi abbiamo a che fare con ragazzi la cui età diminuisce giorno dopo giorno. E non va assolutamente bene, questo interpella tutti”.
“Ognuno di noi – ha concluso il prefetto – deve fare i maggiori sforzi possibili. E io sono fiducioso che la città risponderà a un appello. In termini sociali, c’è bisogno di riappropriarci di strumenti educativi da parte di tutti, perché ai ragazzi sia impartito il senso dei valori. Se oggi un quindicenne ucciso, significa che la vita di una persona, di un ragazzo, è un valore che è quasi annientato. Dobbiamo combattere, contrastare queste derive valoriali e questo è l’impegno che ci siamo assunti”.

Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma