Home Cronaca “Famm ‘o certificato di malattia”. Ancora violenza a Melito, medico aggredito

“Famm ‘o certificato di malattia”. Ancora violenza a Melito, medico aggredito

Famm 'o certificato di malattia. Ancora violenza a Melito, medico aggredito
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Chiede per l’ennesima volta una giornata di malattia Inps alla Guardia Medica. Ma quando un dottore gli dice che non è possibile, si scaglia contro lui aggredendolo e ferendolo alla testa con un oggetto contundente. Non contento, va in ospedale e si fa refertare dicendo ai sanitari di essere stato a sua volta aggredito da un dottore.

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Una serata di ordinaria follia quella di mercoledì nella sede di Melito del Distretto 40 Aal Napoli 2 Nord a Melito secondo il racconto di chi ne è stato coinvolto. Protagonista dello scontro verbale e fisico un uomo ben conosciuto alla Guardia Medica della cittadina a Nord di Napoli, un 43enne. A essere aggredito, stando le sue parole, il titolare di Continuità Assistenziale del presidio, il dottor Antonio Manzo. 

I fatti

Stando al racconto fornito dal dottor Manzo e reso noto anche dall’associazione Medici Senza Carriere, attorno alle 20 di venerdì l’uomo si presenta con la moglie alla Guardia Medica di piazza Santo Stefano a Melito per chiedere una nuova giornata di malattia. Pratica, questa, già utilizzata decine di volte. Lombalgia, è il motivo che lo spinge a richiedere il nuovo certificato. Il dottor Antonio Manzo, titolare di Continuità Assistenziale del presidio a cui l’uomo si rivolge, gli risponde che non è possibile perchè il medico non è un turnista e tecnicamente essendo un giorno feriale ci si deve rivolgere al medico di medicina generale che a quanto pare altre volte invece avrebbe accordato al 43enne la giornata di malattia. Proprio verso il suo medico di base, peraltro, l’aggressore avrebbe lanciato improperi per una prolungata assenza.

Appurata l’irremovibilità della guardia medica a negare il certificato, l’uomo pazienza insultando il dottor Manzo e scagliandogli contro la scrivania. Tenta anche di prendere il registro del medico per cercare di ottenere quanto richiede. Il titolare di Continuità Assistenziale del presidio di Melito, incredulo, inizia a riprendere la scena con il cellulare ma in meno di un minuto il 43enne se ne impossessa distruggendolo.

Ma non è finita: mentre il medico tenta di raccogliere il suo I-Phone oramai distrutto, viene colpito alla testa da Festa con un oggetto contundente che gli provoca un taglio alla testa e la fuoriuscita di sangue. Questi dettagli, vengono sempre forniti dal medico protagonista della storia e da Medici Senza Carriere.

I soccorsi, la prognosi e la sorpresa

A sedare gli animi, arriva una pattuglia dei carabinieri mentre il 118 soccorre e trasporta al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano di Giugliano il dottor Antonio Manzo. Per lui, la prognosi è di 10 giorni. Ecco poi un un altro colpo di scena: allo stesso pronto soccorso del nosocomio giuglianese compaiono pure il 43enne e la moglie. I due dichiarano di aver subito a loro volta un’aggressione da una guardia medica a Melito e per questo si fanno refertare. La veridicità di questa tesi, non è almeno al momento dimostrabile.

L’amarezza del medico

Il dottor Antonio Manzo commenta amareggiato l’episodio. «La scena – afferma a InterNapoli.it – è avvenuta davanti ad altri pazienti allibiti, che sono stati i primi a soccorrermi. Il soggetto in questione mi ha anche detto durante quei concitati momenti di volermi ammazzare». Il titolare di Continuità Assistenziale del presidio di Melito, aggiunge: «C’è tristezza e paura. Le buone maniere di una volta verso i medici e non solo non esistono più. E poi il fatto che l’aggressore, che già decine di volte abbia richiesto la malattia, si sia fatto refertare con la moglie dà da pensare sul modo di agire di certe persone».

Salvatore Caiazza tra i punti di riferimento di Medici Senza Carriere che si batte per i diritti dei sanitari e a sua volta aggredito verbalmente l’8 maggio 2021 alla sede della Guardia Medica di Melito, lancia un ammonimento. «Ignorare un episodio che non ha portato gravi conseguenze, ha l’alta probabilità che l’episodio si ripeta con ripercussioni che possono essere anche tragiche. Sono state chieste misure di sicurezza per il presidio di Melito all’Distretto e all’intera Azienda oltre a un intervento incisivo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi della Provincia di Napoli. Ma ci è stato negato anche un cartello informativo sulle regole della Continuità Assistenziale».

Caiazza sottolinea come «la Continuità Assistenziale» sia «il servizio più esposto alle aggressioni. A parte le tante chiacchiere e passerelle, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza i medici che esercitano tale servizio». Un passaggio pure sui certificati. Quelli «telematici di malattia sono spesso l’oggetto di conflitto medico-paziente, anche negli studi di medicina di famiglia, anche per le omissioni/rifiuti da parte dei medici ospedalieri, quando i pazienti si recano in Pronto Soccorso o vengono dimessi da un reparto».

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