Grande festa a Ponticelli per il compleanno di Antonietta Barbato, che oggi compie 100 anni. La nonna – così la soprannominano tutti – è nata il 7 aprile 1925. Tuttavia è stata registrata soltanto 3 giorni dopo – appunto, il 10 aprile 1925, come si legge anche sulla sua carta d’identità. Ed è proprio in onore di questo grande festeggiamento che il Comune ha reso omaggio alla donna proprio a Ponticelli – quartiere di Napoli nel quale risiede la donna – con una lettera, un fascio di rose e persino una medaglia, a nome del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Ma non è tutto. Anche il consigliere comunale Salvatore Palantra e l’assessore allo Sport Antonio Mastroianni, entrambi in carica per la VI Municipalità, non hanno mancato di onorare questa data speciale.
La storia di nonna Barbato: dalla “bella calligrafia” a “piccola italiana”
La formazione scolastica della nonna Barbato inizia negli anni Trenta, durante il regime fascista, all’insegna del rigore e della severità. Proprio in quegli anni la donna ebbe modo di imparare “la bella calligrafia” – come si diceva un tempo – grazie ad una maestra il cui nome non ha ancora dimenticato, a dispetto dell’età. Inoltre nei primi due anni lei e i suoi altri compagni di classe disponevano unicamente di un libro di lettura. Successivamente furono introdotti anche il sussidiario e i quaderni di casa.
Poi, durante l’età dell’adolescenza, entrò a far parte dell’Organizzazione Nazionale Balilla, diventando così una “piccola italiana” a tutti gli effetti. Successivamente arrivarono gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Stando a quanto racconta la nonna, non mancarono sotto la finestra di casa sua gli schieramenti degli eserciti. Così, all’indomani del conflitto, fu subito pronta a votare per la Repubblica, come le amiche, le sorelle e le tante altre donne sparse per tutto il Paese.
Dal ricamo alla cucina: le abilità domestiche di nonna Barbato
Si sposò con un uomo, figlio di contadini e originario del Cilento. Fu costretto ad arruolarsi all’esercito e fu prigioniero di guerra per ben tre anni. La donna ha dichiarato di essere rimasta all’oscuro di questo evento per diversi anni, dal momento che il marito non glie lo rivelò mai. Dal matrimonio ebbe ben tre figli: Gennaro, Nino e Maria Rosaria, che a loro volta hanno avuto altri figli. Prima da moglie e poi da madre, dimostrò sempre di avere grandi abilità nell’ambito delle faccende domestiche: dai dolciumi fatti in casa alle giacche e ai cappotti di lana ricamati con tanto amore per i figli e per i nipoti. Inoltre ha una grandissima passione per le antiche canzoni napoletane e per la lirica – soprattutto per Maria Callas.