Il braccialetto elettronico è uno strumento utile, ma da solo non basta a garantire la sicurezza delle donne a rischio. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il question time al Senato, evidenziando le criticità del sistema di monitoraggio, soprattutto in relazione alla rapidità con cui un aggressore può raggiungere la vittima grazie ai mezzi di trasporto.
“Il funzionamento del braccialetto elettronico è molto spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine. Dobbiamo coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto“.
Nordio ha poi fornito alcuni dati: sono circa 13mila i braccialetti elettronici attualmente attivi, di cui oltre 5.800 applicati per reati di stalking. Secondo il ministro, questi strumenti stanno contribuendo a una leggera inversione di tendenza: tra gennaio e settembre 2024, gli omicidi complessivi sono scesi da 260 a 215 (-17%), quelli con vittime donne da 91 a 76 (-16%), e i delitti in ambito familiare da 116 a 103 (-11%).
“Non possiamo dirci soddisfatti – ha concluso – ma il trend è in discesa. La gravità del fenomeno resta altissima e impone un continuo miglioramento degli strumenti di prevenzione e protezione“.