Per oltre 76 anni, sotto terra, ad appena un metro e mezzo di profondità, sono rimasti sepolti i corpi di centinaia di donne, bambini e anziani. Gli uomini erano stati fatti fuori prima dai tedeschi. Il ritrovamento, riportato dalla Bild, che ha visitato il luogo, è avvenuto il 17 gennaio scorso. Una fossa comune coi resti di un migliaio di ebrei, massacrati dai nazisti durante l’occupazione tedesca della Bielorussia, è stata scoperta per caso, durante i lavori in un cantiere edilizio della città di Brest, ai confini con la Polonia.
La maggior parte delle vittime di quel massacro, avvenuto proprio ai margini del ghetto di allora, presenta dei colpi alla testa. Da una fossa lunga 4 metri e larga 1,5, sono state estratte centinaia di ossa e teschi, ma anche vestiti e scarpe. Il tabloid parla dei resti di almeno 24 bambini, e di un neonato di non più di 3 mesi. Sono state accertate spoglie di almeno 730 vittime, ma si calcola che, complessivamente, sepolte sul posto ce ne fossero almeno 1.000. E a ciascuno sarà data sepoltura, nelle intenzioni dell’amministrazione locale, riferisce la Bild.