Sono già cinque i casi di intossicazione alimentare da funghi.
La Asl di Avellino lancia l’allarme dopo che cinque persone nelle ultime due settimane sono state costrette a ricoverarsi in ospedale.
Le specie sotto accusa, che comportano gravi rischi per la salute, sono l’Amanita Pantherina e, soprattutto, il cosiddetto fungo dell’ulivo, l’Omphalotus Olearius: quest’ultimo sempre più frequentemente viene scambiato per il suo colore dai raccoglitori meno esperti con il “gallinaccio” e con il “chiodino” perché cresce sulle ceppaie. Il Dg della Asl, Mario Ferrante ricorda che è a disposizione, gratuitamente, l’Ispettorato micologico, diretto da Michelina Prudente, che assicura la consulenza sulla commestibilità, garantendo il consumo sicuro e gli interventi in caso di sospetta intossicazione da funghi.
Bisogna fare attenzione soprattutto perché si tratta di un periodo molto importante per le sagre.
Cos’è l’Omphalotus Olearius
Cappello:
5-18 cm; convesso, poi appianato depresso e talvolta imbutiforme. Cuticola separabile, lucida, asciutta, rugosa, di colore giallo-arancio brillante; invecchiando scurisce a partire dal margine involuto.
Lamelle:
fitte, fortemente decorrenti, spesso forcate, intercalate da lamellule, da giallo-oro a giallo-arancio.
Gambo:
altezza cm 4-15; diametro cm 0,7-2,8; compatto, pieno, curvo, rastremato alla base, solitamente eccentrico, con superficie striato-rugosa, più chiara rispetto al cappello.
Carne:
tenace, fibrosa, color arancio, più scura alla base del gambo. Odore intenso, sapore dolce.
Habitat:
cespitoso, su ceppaie o radici di varie latifoglie (olivo, leccio) o arbusti (cisto, lentisco).
Commestibilità:
velenoso.
Reazioni macrochimiche:
carne + NH4OH = verdino pallido; carne + sulfovanillina = subito rosso-viola poi rosso più scuro.
Osservazioni:
specie tossica che provoca disturbi gastrici. Di facile identificazione per il forte colore aranciato, l’habitat, le lamelle decorrenti e perché macchia le mani di arancione al tocco. Ha inoltre una particolare caratteristica: la luminescenza, che rende visibili le lamelle anche al buio.