Una multa da 50 euro è stata elevata per l’esplosione dei fuochi d’artificio ad Eraclea. Dunque avrebbero festeggiato la scarcerazione di Luciano Donadio, accusato di essere un boss di camorra infiltrato nel Veneto Orientale. Come riporta Il Fatto Quotidiano la sanzione amministrativa è stata notificata ad una persona che si sarebbe resa personalmente responsabile dell’episodio a Eraclea.
SCARCERATI IL PRESUNTO BOSS DI CAMORRA E IL FIGLIO
I controlli stati svolti dai carabinieri che, dopo l’esplosione dei fuochi, nei pressi della casa di Donadio. L’esplosione non sarebbe stata autorizzata dal Comune. C’è anche un rapporto che è stato inviato anche alla Procura della Repubblica: a tornare a casa non era stato solo Luciano Donadio ma anche il figlio Adriano. I due sono imputati in un processo per associazione di stampo mafioso, oltre a una lunga serie di reati. La decisione era stata presa dal collegio del processo in corso a Venezia, prima della scadenza effettiva dei termini di custodia cautelare.
IL SINDACO: “ABBIAMO APPLICATO UNA NORMA”
Il sindaco Nadia Zanchin ha spiegato: “Abbiamo applicato il massimo previsto dalla normativa, si tratta della violazione di una norma del regolamento comunale. Di fronte a quella situazione non potevamo fare altro”. La preoccupazione del primo cittadino riguarda anche l’immagine del Comune. “Per quanto poco, il segnale è stato dato. Abbiamo già chiarito da che parte stiamo con l’incontro in Prefettura a Venezia, senza troppe strumentalizzazioni e senza alcuna marcia della legalità, per altro richiesta da chi nemmeno abita a Eraclea”. L’amministrazione comunale si era, infatti, detta contraria a una manifestazione pubblica di dissenso, intravvedendovi il rischio di speculazioni politiche.
