Antenne, batterie, cavi di rame e persino un pannello elettrico: è il bottino sottratto da ignoti alla stazione geochimica dell’Osservatorio Vesuviano situata tra Agnano e Pisciarelli, uno dei punti più sensibili per il monitoraggio delle emissioni gassose e dell’attività bradisismica nei Campi Flegrei.
A confermare il furto è Mauro Di Vito, direttore della sede INGV di Napoli, che ha evidenziato i danni causati alla strumentazione scientifica, fondamentale per raccogliere dati sulla caldera.
Il danno è doppio: scientifico, per la perdita di dati importanti, ed economico, per i costi elevati delle attrezzature rubate e i tempi necessari per il ripristino. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili.
L’episodio arriva in un momento delicato, in cui l’area dei Campi Flegrei è interessata da un’intensa attività sismica, rendendo ancora più cruciale il funzionamento continuo degli strumenti di monitoraggio.