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Giugliano. Gli affari di Don Bruno con i cartelli colombiani di Escobar e di Cali

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Un profilo balzato agli onori delle cronache è quello di Bruno Carbone, classe 1962 di Giugliano. E’ lui il ‘gancio’ dei Nuvoletta-Polverino con il cartello di Cali. Si racconta che lì, in terra di Antioquia, ‘don Bruno’ sia di casa e che possa vantare contatti diretti con i vertici del gruppo fondato da Pablo Escobar Gaviria.

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Stamattina è stato scoperto dai Carabinieri il tesoro del “boss” latitante. Era nella taverna della ex moglie. Sequestrati 240.000 euro in contante. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, dando esecuzione a un decreto di perquisizione emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, hanno scoperto che nella villa di una 45enne erano nascosti circa 240mila euro in denaro contante.
La donna è Violetta Prezioso, 45enne, di Giugliano in Campania, ex moglie di Bruno Carbone, il 40enne ritenuto essere un broker del narcotraffico internazionale tra Colombia, Olanda e Italia latitante dal 2013, già processato in contumacia  e condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di droga.

Perquisendo l’immobile, una villa a 2 piani a Lago Patria “attrezzata” con telecamere, cancelli e porte blindate, i militari dell’Arma hanno scoperto che in uno sgabuzzino nella taverna c’erano oltre 240mila euro in denaro contante all’interno di una scatola di cartone.
La donna è attualmente reclusa nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo essere  stata raggiunta da una misura cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Il suo ex, Bruno Carbone, è destinatario anche di 2 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere, una delle quali è quella che ha portato in carcere la don

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