Da 24 anni anni la Congrega del S.S. Corpo di Cristo, la più antica di Giugliano (fondata nel 1705) è senza una sede. Era infatti il 2000 quando i locali in piazza Matteotti, adiacenti alla Chiesa Collegiata di Santa Sofia, furono chiusi a causa di cedimenti strutturali. Dal 2000, nonostante gli sforzi profusi, la sede della Congrega è inagibile e col passare del tempo ha finito di deteriorarsi. Il tetto è crollato completamente, anche tutto il pavimento è oramai danneggiato. I vari progetti di riqualificazione sono caduti nel vuoto. A subire i danni maggiori sono i circa 200 confratelli e consorelle che compongono la Congrega del S.S. Corpo di Cristo di Giugliano (presieduta dal priore Matteo Pianese e dal vicepriore Mena Lanzaro), costretti a chiedere ospitalità all’associazione San Gerado Majella per le riunioni periodiche.
Nel 2016 si tentò di intercettare un finanziamento concesso dal Governo attraverso il Decreto dell’ex ministro ai Beni Culturali Boschi destinato alle chiese storiche, compresi i luoghi dimenticati e abbandonati. Per intercettare i fondi del ‘progetto Bellezza’ fu attivata una commissione per verificare la sussistenza dei requisiti di accesso al finanziamento, che risiedeva nell’antichità della struttura. Requisito che la la Congrega del S.S. Corpo di Cristo aveva visto che era la più antica di Giugliano. Purtroppo di quel progetto non se n’è fatto più nulla. In contemporanea fu indetta una gara d’appalto dal Comune per rifare il tetto della sede, ma anche in quel caso i lavori non sono mai iniziati, nonostante il verbale di inizio lavori segni la data del 14 luglio del 200. “Tutti questi inconvenienti venutisi a creare dal 2016 ad oggi non hanno fatto altro che mettere in disagio il consiglio di amministrazione che grazie alle sedi che la San Gerardo Majella ci ha messo a disposizione ha la possibilità di di riscuotere tutti quelli che sono gli oneri di cui la congrega e i confratelli e consorelle devono adempiere mensilmente”, afferma la vicepriore e avvocato Mena Lanzaro.
“Purtroppo lì non è garantita la privacy, mentre la Congrega era più grande ed idonea anche ai nostri impegni che vanno oltre la spiritualità”. Infatti i componenti del Cda della Congrega si occupano anche di aspetti burocratici e amministrativi riguardanti le concessioni dei loculi cimiteriali, quindi spesso nella stanza dove sono ospitati sono presenti sia i confratelli che i beneficiari dei loculi privati che si recano sul posto per adempiere ai loro obblighi mensil, creando così gran confusione. “Non sappiamo che fine abbiano fatto i due progetti che prevedevano la riqualificazione. Abbiamo prodotto tutta la documentazione ma i lavori non sono mai partiti”. Negli appartenenti alla Congrega c’è tanta sfiducia: “Molti pensano che non vedranno più aperta la sede storica della nostra Congrega, speriamo non sia così”.