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“Il Gridas non si tocca”, l’appello per il centro lanciato alla festa a Scampia

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“Il Gridas non si tocca”. Inequivocabile il messaggio lanciato questa mattina dalla Rete Territoriale di Scampia e dalla Bandabaleno in occasione della Festa di Primavera e del risveglio al Rione Monterosa. Il centro culturale fondato 40 anni fa da Felice Pignataro rischia lo sgombero. Una sentenza della Nona Sezione del Tribunale Civile di Napoli dell’ottobre 2020 ha sancito che il Gridas occupa abusivamente l’immobile di Scampia.

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La lunga storia giudiziale del Gridas

Lungo e tortuoso negli ultimi anni il percorso giudiziale per stabilire la posizione del Gridas rispetto all’utilizzo dell’immobile di Scampia. Due i processi celebratisi: uno in sede penale e uno in sede civile, entrambi intentati dall’ex Iacp (Istituto Autonomo per le Case Popolari) ora Acer (Agenzia campana di edilizia residenziale) dagli esiti opposti. Se il processo penale cominciato nel 2010 è terminato nel 2013 con un’assoluzione piena per i referenti del Gridas, quello civile s’è concluso invece con una condanna. A seguito dell’ultima udienza dell’ottobre 2020, la Nona Sezione Civile del Tribunale ha stabilito che il centro culturale abbia occupato in questi anni l’immobile senza titolarità.

Non è tutto. La sentenza del Tribunale ha anche condannato il Gridas alle spese processuali per un totale di 15.000. Spese che da solo il centro culturale non può sostenere.

La possibile soluzione della permuta e l’appello per il Gridas

Famoso per le tante attività socio-culturali e per il corteo di Carnevale, guidato come sempre da “San Ghetto Martire” il Gridas rappresenta dagli anni ’80 un’istituzione a Scampia e non solo. La Festa di Primavera e del Risveglio di questa mattina, organizzata con la Bandabaleno e la Rete Territoriale Scampia dedicata soprattutto ai bambini, ne è l’ennesima riprova.

«Non è vero che noi occupiamo abusivamente tutto l’immobile e, soprattutto, la sentenza penale d’assoluzione ha riconosciuto la nostra funzione sociale. La struttura non l’abbiamo mai depauperata ma rivitalizzata a nostre spese. Non si può far finta di nulla su quanto fatto da noi in questi anni per il quartiere». Ad affermarlo è Martina Pignataro, figlia di Felice che insieme alla madre Mirella La Magna porta avanti indomita l’opera cominciata dal suo papà.

Da anni si discute della possibile soluzione della permuta: cioè  acquisire al Patrimonio del Comune di Napoli l’immobile in cui si trova il Gridas, che risulta essere ora di proprietà dell’Acer, scambiandolo con uno di pari valore facendolo rientrare nella disponibilità dell’Agenzia campana di edilizia residenziale. In questo modo, l’ente comunale divenendo proprietario della struttura di via Monterosa e cedendone in cambio un altro all’Acer potrebbe poi stipulare un accordo con il Gridas consentendo di superare le attuali noie burocratiche. «Ma ci vuole la volontà di farlo – aggiunge Martina Pignataro – in questi anni si è parlato di alcuni immobili che potessero sbloccare la permuta. Tante parole, niente fatti». L’appello di Pignataro e di tutti gli attivisti del Gridas è sia all’amministrazione comunale ora guidata da Gaetano Manfredi, che all’Acer. «Dicono tutti di voler risolvere e allora si risolva. Questa storia è andata avanti per oltre dieci anni» conclude Pignataro.

A intervenire a sostegno del Gridas anche il presidente dell’Ottava Municipalità Nicola Nardella. «Si intende il Gridas come un immobile, ma ha invece un valore dal punto di vista culturale. Un bene del genere in qualunque città del mondo sarebbe considerato un fiore all’occhiello senza fargli subire queste forche caudine inaccettabili. C’è stata una lentezza processuale che non ha aiutato, va trovata una soluzione politica».

Le iniziative di sostegno

In attesa di sviluppi, non si fermano le iniziative di sostegno in favore del Gridas. Oltre alla Festa di Primavera e Risveglio durante la quale è stata lanciata raccolta fondi per il pagamento delle spese processuali, collegandosi al link www.produzionedalbasso.com si può effettuare una donazione per sostenere la campagna di crowndfunding #IlGRIDASNonSiTocca. Inoltre, dallo stesso link, è possibile vedere gratuitamente due film che raccontano la storia del Gridas. Il primo si intitola “Felice”, del 2006, di Matteo Antonelli e Desirè Klain. Il secondo, datato 2017, si chiama “Scampia Felix” di Francesco Di Martino e dello stesso Gridas.

 

 

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