Home Sport Il Napoli è in albergo a Udine, giocatori e staff guardano Lazio-Sassuolo

Il Napoli è in albergo a Udine, giocatori e staff guardano Lazio-Sassuolo

Il Napoli è in albergo a Udine, giocatori e staff guardano Lazio-Sassuolo
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Il Napoli seguirà in albergo la partita tra Lazio e Sassuolo, infatti, la squadra azzurra sarà ospite dell’Hotel Là di Moret di Udine. L‘area dei giocatori sarà praticamente off-limits, anche in vista dei possibili festeggiamenti per la conquista dello Scudetto. Purtroppo l’Hotel Là di Moret di Udine è noto per essere la struttura alberghiera della improvvisa morte di Davide Astori. La tragedia è avvenuta il 4 marzo 2018, proprio mentre la Fiorentina si trovava in ritiro alla vigilia della sfida contro l’Udinese.

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“Il tempo di sistemare le valigie in camera e poi i giocatori scenderanno in una sala allestita dall’albergo dove si guarderà la partita e si cenerà tutti insieme, compresi i non convocati per domani Politano e Mario Rui. Domani alla Dacia Arena ci saranno almeno 10mila tifosi del Napoli, sono previste anche un paio di iniziativa in centro città prima della partita”, ha riferito il giornalista di Sky, Massimo Ugolini.

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“Ce ‘o stammo terzianno chiane chiane”, l’ironia di Spalletti sullo scudetto sospeso

Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa di vigilia della gara Udinese-Napoli in merito all’attesa per la vittoria dello Scudetto ha risposto con una battuta in napoletano che ha scatenato i giornalisti presenti in sala stampa a Castel Volturno. “Ce ‘o stammo terzianno chiane chiane”, ha detto il mister.

“Il Napoli quest’anno funziona anche per i contributi importanti di chi non c’è più come Insigne, Koulibaly, Mertens, Ghoulam, che ci hanno dato molto dal pinto di vista della personalità che serve per indossare la maglia del Napoli”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia del match con l’Udinese.

Il tecnico commenta anche l’aritmetica che darebbe il tricolore al Napoli già stasera se la Lazio non battesse il Sassuolo: “Non faccio il tifo – ha detto Spalletti – contro gli altri. Sarebbe facile dire a Sarri che anche io spero che si qualifichino il più tardi possibile per la Champions ma non lo faccio. E’ sempre nelle mani nostre il discorso, non si può chiedere nulla agli altri.

    Andiamo a giocare confidando di portare a casa quello che vogliamo”.
Il tecnico commenta anche le parole di ieri di De Laurentiis che ha parlato di scudetti persi ma che il Napoli vince solo con l’onestà: “Non è corretto – ha detto il tecnico – commentare le parole del presidente, anche se ci trovo delle cose giuste.
    Mantiene i conti in ordine ed è un dato di fatto, sono d’accordo con lui su questo. Per il resto non commento”. 

Sul suo lavoro e sul futuro
“il fatto di aver avuto la necessità di lavorarci a testa bassa è ciò che mi ripaga al di là del successo finale che può dipendere da un palo o una situazione di gioco, la buonasorte, io devo essere sempre convinto che le cose che mi succedono passino dalla mia volontà, dal mio impegno al di là degli eventi, devo essere convinto di questo e se lavoro in maniera corretta mi ripaga questo, non il risultato. E’ chiaro che vincere uno Scudetto a Napoli è una cosa extra, super-lusso che da un punto di vista sportivo mi farebbe stare comodo in ogni situazione della mia vita. Futuro? Vorrebbe parlare del mio contratto. Ci sono ancora da fare sei partite e da giocarle bene. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare. Poi dovremo rimetterci in gioco, si parte da ciò che posso dare io: “Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?”.

I momenti decisivi dello Scudetto?
“Secondo me non è una partita o un momento, ma è un modo di ragionare che parte dal primo tempo che è quello giocato l’anno scorso. Quest’anno stiamo giocando il secondo tempo. Per quanto mi riguarda, ho ricevuto un contributo importante anche da giocatori che non ci sono più per arrivare a questa squadra. E’ un discorso che viene fatto dal primo momento e si porta avanti, il rammarico è non aver corretto alcune cose, ma mi viene sempre il dubbio che avrei fatto un’opera di dissuasione di quello che era la convinzione che avevamo. Parte dall’anno scorso con calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Tutti giocatori che hanno dato molto con la loro personalità per quello che doveva essere l’indossare la maglia. Il risultato non dipende mai da una partita sola anche se può dare la svolta in quel momento”.

Sullo sguardo nella famosa conferenza in cui De Laurentiis annunciava di voler puntare allo scudetto
“Il mio sguardo? Significava ‘Bene, ora vedremo che calciatori si porta a casa’. Lei cosa fa a conoscere il mio sguardo, voi siete deformatori (ride, ndr). Ci ha messo anche le parole allo sguardo. Se mi cerca il Napoli, secondo lei io dico di sì per quale motivo? Per vincere e basta. Per quello che hanno visto dopo Sarri o Ancelotti, venivo a far cosa, non venivo qui per lo stipendio, ho già la bistecca al giorno per il resto della mia vita. A me basta quella, non cerco altro. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato 3° e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco altrimenti non si fa questo lavoro. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante, a casa parlo di cosa succede, ho due figli grandi che hanno studiato ed erano contenti, ma si è detto che poi bisogna vincere ed è una cosa diversa. La convinzione iniziale era quella, chiara! Napoli è stimolante e bella, lo sapete che è bella, vero? Lo può dire forse uno come me, voi avendola sott’occhio dalla mattina alla sera non potete restare folgorati come chi viene da fuori e se la vede davanti un giorno all’improvviso”.

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