“Il Pnrr è sicuramente un punto di grande importanza, può essere un volano di sviluppo fondamentale e può essere preda anche degli appetiti della mafia e della camorra”.
Lo ha detto il capo centro della Dia di Napoli Claudio De Salvo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del calendario 2025 “Follow the Money”, durante il quale si è parlato anche dell’allarme per il turismo quale altro settore alle quali le mafie guardano per il riciclaggio di denaro sporco.
“Il riciclaggio delle mafie segue anche i canali cinesi”,
“Anche qui – è stato sottolineato da De Salvo – c’è stata una reazione dello Stato con controlli capillari”.
Le mafie, è stato sottolineato durante l’incontro di fine anno con la stampa, sono proiettate verso settori d’investimento tradizionali, come l’edilizia, ma anche nella finanza e non disdegnano l’uso delle tecnologie dove appaiono, secondo quanto emerge dalle indagini, essere effettivamente a loro agio.
Uno dei settori su cui sta puntando ultimamente è quello delle frodi fiscali che determinano ottimi risultati a fronte di rischi effettivamente più bassi. Gli appalti pubblici sono un altro settore su cui la Dia si sta concentrando e sul quale le mafie continuano ad allungare i propri tentacoli. Numerosi sono gli accessi passati al setaccio dall’inizio dell’anno che hanno portato all’emissione un numero considerevole di interdittive antimafia nei confronti di aziende che nascondevano infiltrazioni della criminalità organizzata.
Secondo Di Salvo, inoltre, “le recenti acquisizioni giudiziarie ci raccontano dei rapporti transnazionali che sono ormai l’humus fondamentale dello sviluppo delle realtà mafiose. La criminalità organizzata sta indirizzando l’enorme disponibilità finanziaria frutto delle sue attività illecite anche sui canali cinesi, lo dimostrano anche diverse inchieste giornalistiche”.
“Non più attuale la figura del mafioso con coppola e lupara, ma in giacca e cravatta”
“Non è più attuale, infatti, raffigurare il mafioso come un uomo con la coppola, armato di lupara – prosegue De Salvo –, sarebbe più appropriato ed efficace invece descriverlo come un uomo in giacca e cravatta”.
Nel calendario vengono sottolineate, in particolare, due figure: quella di Giovanni Falcone e quella dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Entrambi hanno dato la vita nella lotta alle mafie negli anni ’80.