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I significati dei tatuaggi dei camorristi, dai cartoni in tv alla fedeltà ai boss

I tatuaggi dei camorristi
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Negli anni i camorristi napoletani hanno utilizzato i tatuaggi come strumento identitario e per dimostrare la fedeltà ai capi. Sono passati dai rozzi disegni realizzati in carcere con la posa del caffè e la suola delle scarpe ai complessi disegni. Il clan di Emanuele Sibillo è contrassegnato dall’infuocato disegno Es17, che fa riferimento alle iniziali del capoclan ed alla 17sima lettera dell’alfabeto ma recentemente ha acquistato un nuovo significato.

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TATUAGGI E CLAN DI NAPOLI EST

Il clan De Micco si caratterizza per la scritta Bodo, chiaro riferimento al cartone animato che sarebbe il preferito dal boss Marco. Gli affiliati si tatuarono la scritta Fraullella per dimostrare la fedeltà al clan d’Amico del rione Conocal. Soprattutto i più giovani vollero dimostrare la lealtà nei confronti del boss Giuseppe.

La lealtà verso Ciro Rinaldi, detto My Way, viene dimostrata attraverso il tatuaggio del numero 46. Raffaele Maddaluno è un personaggio considerato molto vicino al boss My Way, tanto da essersi tatuato sul corpo un segno di fedeltà al suo boss. Come rivelato dal pentito Giorgio Sorrentino su Maddaluno: “Ha tatuato la scritta 46 che indica la zona del rione Villa, roccaforte del clan, dove abita il boss”.

I boss dei barbudos, Raffaele Cepparulo e Ciro ‘o Spagnuolo, figlio di Pierino Esposito, si tatuarono il nome di Antonio Genidoni, uno dei big del rione Sanità arrestato come mandante della strage di via delle Fontanelle.

La camorra sulla pelle, in un tatuaggio il segno di fedeltà al boss Ciro Rinaldi ‘Mauè’

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