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In carcere da un anno, nessuno gli ha mai fatto visita: permesso per riabbracciare il suo cane

Riabbraccia il suo cane dopo un anno
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E’ rinchiuso da un anno in carcere ma nessuno gli ha mai fatto visita; la direttrice del penitenziario di Borgo San Nicola (Lecce) ha deciso quindi di acconsentire alla richiesta di una visita molto ‘speciale’ per questo detenuto solitario: il suo cane.

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L’incontro con il proprio cane

Il protagonista di questa storia è un uomo solitario e senza fissa dimora; poche persone intorno a sé ma un amico a quattro zampe molto fedele Zair. Quest’ultimo è infatti il suo compagno di passeggiate. Dopo circa un anno di reclusione senza nessuna visita, la direttrice del penitenziario ha deciso di acconsentire all’incontro tra lui ed il suo cane Zair.

Nel roseto del penitenziario il detenuto è riuscito a riabbracciare il suo fedele compagno di “viaggio”. L’incontro con l’amico a quattro zampe rientra in quel processo, avviato all’interno degli istituti penitenziari, di individualizzazione del trattamento detentivo partendo dall’attenzione ai bisogni della persona ristretta.

Dopo una detenzione di oltre un anno, non avendo mai ricevuto visite, conoscendo la grande rilevanza al mantenimento delle relazioni personali e affettive pregresse abbiamo disposto un incontro tra l’uomo ed il suo affetto più caro, concesso dalla sensibilità della direttrice, dott.ssa Maria Teresa Suscaspiega la dott.ssa Monica Rizzo.

Tutto questo ci fa ben sperare che l’importanza che si da all’individualizzazione del trattamento detentivo sia il punto di forza per la rieducazione dei detenuti. Tale trattamento è l’unico in grado di rispondere ai particolari bisogni della personalità di ciascun soggetto, ancora più efficace se si da particolare attenzione al modo in cui il soggetto ha vissuto, alla sua storia specifica, al suo vissuto familiare” scrive Melissa Lega.

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