sabato, Luglio 26, 2025
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La migliore mozzarella 2025, vince la classifica un caseificio di Paestum

Cala il sipario sulla quarta edizione del Campionato della Mozzarella di Bufala 2025, che al termine di un’intensa sfida svoltasi nell’arco di un’unica giornata, ha radunato i sedici migliori caseifici – all’interno della cornice di Palazzo Petrucci, che si affaccia sulla splendida baia di Posillipo a Napoli. Così, nell’ambito della celebrazione, ad aggiudicarsi la medaglia d’oro per il miglior caseificio della Campania è stato il caseificio San Salvatore di Paestum – in provincia di Salerno – dopo essere stato eletto all’unanimità da una ventina di giudici incaricati per la degustazione alla cieca.

La classifica: la medaglia d’argento va a Casoria, la medaglia di bronzo a Cancello e Arnone, e il quarto posto ad Aversa

La medaglia d’argento va al caseificio Mozz’Art di Casoria – in provincia di Napoli – mentre il terzo e quarto posto vanno rispettivamente a due caseifici del Casertano: Agnena di Cancello e Arnone e l’Antico Caseificio Petrella di Aversa. Completano la classifica Il Caseificio Polito (AgropoliTenuta Doria (Battipaglia), Caseificio Caputo (Teverola), Barlotti (Paestum), Il Casolare (Alvignano), Tenuta Vannulo (Paestum), Giuseppe Morese (Pontecagnano), Latte&Sale (Salerno), Ilka (Salerno), La Reale (Falciano del Massico), Jemma (Battipaglia) e Coop Rivabianca (Paestum).

Dietro il singolare successo dell’evento, c’è senza ombra di dubbio il lavoro sinergico condotto dai due giornalisti enogastronomici Luciano Pignataro e Vincenzo Pagano, i quali grazie ai loro blogLuciano Pignataro Wine Blog e Scatti di Gusto – hanno individuato i sedici migliori produttori partendo da una rosa iniziale di 50.

La scheda di valutazione

La competizione si è svolta in ben quattro gironi. Le valutazioni effettuate da quattro tavoli di giurati – cinque per ciascun tavolo – hanno seguito una rigida e sistematica scheda di giudizio. 10 punti per l’aspetto esterno, 20 per quello interno, 20 per il profumo e 50 per il gusto, per un totale massimo di 100 punti per mozzarella.

L’accurato abbinamento enologico selezionato dal Consorzio dei Vini del Sannio DOP

Inoltre, l‘accurato abbinamento enologico selezionato dal Consorzio dei Vini del Sannio DOP ha giocato un ruolo fondamentale, impreziosendo la sfida. In particolare, quattro sono state le etichette individuate per valorizzare al meglio la mozzarella di bufala: due Falanghine del SannioBjondoRe di Fontanavecchia e Senete Janare de La Guardiense, entrambi del 2024 – e due Aglianico del Taburno – uno in versione rosato (Il Poggio, del 2024) e uno classico (Torre Varano, del 2021). La degustazioneintrodotta dal presidente del consorzio Libero Rillo e guidata da Luciano Pignataro – ha così ampiamente esaltato la singolare sinergia tra latticino e vino, evidenziando l’enorme potenziale della qualità artigianale campana, capace di raccontare il territorio in ogni boccone e in ogni sorso.

In chiusura dell’evento, oltre al brindisi d’obbligo, lo chef di Palazzo Petrucci Lino Scarallo ha servito ai commensali due primi piatti simbolo della tradizione gastronomica partenopea: una Pasta Mista con fagioli di Controne e cozze, e, infine, i Mezzanelli con polipetti alla luciana.