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Le famiglie di Secondigliano e Marano tramarono per uccidere il fratello di Riccio, il retroscena

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Un asse inedito formato dalle famiglie malavitose più in vista di Secondigliano e dell’area nord. Un accordo che poggiava su una solida base: la contesa interna agli Amato-Pagano che ha definitivamente sancito la vittoria dei melitesi. Un gruppo che, durante le fasi più acute della guerra contro i ‘maranesi’ di Mariano Riccio non avevano esitato a contattare altri clan per ottenere il loro appoggio.

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A rivelarlo è stato Antonio Accurso che ha rivelato informazioni sullo scontro in atto in quel periodo tra un gruppo di scissionisti, alcuni dei quali legati alla Vanella Grassi, in particolare Accurso, “Cicciariello, ‘o Gemello, Raffaele Mauriello e Napoleone, e Mariano Riccio e i suoi fedelissimi. Lo scontro era dovuto al fatto che Riccio aveva piazzato i suoi uomini sulle piazze di Mugnano, spodestando i vecchi ras. L’obiettivo dei sicari da Melito era dunque quello di uccidere il fratello di Mariano. «Per farlo cercarono – secondo le rivelazioni di Accurso – appoggi a Marano attraverso Paolo Abbatiello, che a sua volta ne avrebbe parlato con qualche esponente della famiglia Simeoli (non è chiarito di chi si trattasse) che avrebbe poi dato la sua disponibilità ad eseguire il piano anche in ragione degli scontri avuti con i Riccio».

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