Home Cronaca Le Iene. Omicidio Alessandra Madonna, la verità sulla tragica notte dell’incidente

Le Iene. Omicidio Alessandra Madonna, la verità sulla tragica notte dell’incidente

PUBBLICITÀ

Omicidio Alessandra Madonna. Pochi mesi fa il Tribunale di Napoli Nord ha condannato Giuseppe Varriale a 4 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio stradale della sua ex Alessandra Madonna. Una condanna che ha gettato la famiglia della vittima in un ulteriore sconforto.

PUBBLICITÀ

L’agonia di Alessandra

Nina Palmieri ha cercato di analizzare le dinamiche dei fatti accaduti quella terribile notte in cui la 24enne ha perso la vita prematuramente. Il servizio, andato in onda ieri sera a Le Iene, ha raccontato dettagliatamente le prime ricostruzioni e la tesi finale che ha condotto alla sentenza di condanna a 4 e 8 mesi.  Alessandra Madonna, ballerina 24enne di Melito, e Giuseppe Varriale, 28enne di Mugnano, avevano avuto una relazione tormentata che si era evoluta nella violenza. Una storia disperata, dominata da un amore malato. La ragazza non accettava che il rapporto potesse finire e continuava a chiedere un contatto con Varriale.
La notte del 7 settembre 2017 Alessandra è morta in ospedale dopo nove ore di agonia a causa delle ferite gravissime riportate a seguito di un incidente stradale. E’ stato Giuseppe a trasportare la ex fidanzata al Pronto Soccorso.

Cos’è accaduto la notte della morte di Alessandra Madonna

Prima del tragico epilogo, i due si trovavano in una discoteca. Alessandra ci lavorava e Giuseppe, quella sera, ci si è presentato. Il 28enne ha flirtato con una ragazza davanti alla ex ragazza, come si evince dai messaggi whatsapp inviati sul suo cellulare da Alessandra. Quella notte, i due giovani sono usciti dal locale contemporaneamente e Alessandra ha seguito Giuseppe con l’auto, probabilmente sotto sua richiesta, e ha continuato a inviargli messaggi.

Le versioni contraddittorie di Varriale

Dopo la morte di Alessandra, il Varriale ha dato più versioni, notevolmente contraddittorie, dei fatti. Nel primo racconto, il ragazzo ha detto di essere arrivato davanti al cancello dei suo condominio e di aver trovato la ex in quel luogo. Lei gli avrebbe chiesto di parlare e dopo il rifiuto di lui si sarebbe aggrappata al finestrino e di conseguenza sarebbe caduta a terra. Più tardi Giuseppe ha cambiato versione: dalla macchina avrebbe sentito solo il rumore dei tacchi della ragazza e si sarebbe accorto solo poco dopo di le accasciata a terra per strada. Alla guida Giuseppe aveva un tasso alcolemico quasi superiore al doppio di quello consentito da Codice della strada.

Una condanna ingiusta?

Secondo la versione della sentenza di primo grado, Alessandra si sarebbe aggrappata al finestrino dell’auto e a seguito della busca accelerazione di Giuseppe avrebbe sbattuto contro una Peugeot parcheggiata. Questo impatto le avrebbe provocato la rottura di otto costole. Conseguenza della successiva caduta, il trauma cranico. Il Tribunale di Napoli Nord ha condannato Giuseppe Varriale per omicidio stradale a 4 anni e 8 mesi, senza l’aggravante della guida in stato di ebbrezza. Ma c’è molto che ancora non convince i genitori di Alessandra che perseverano nella loro battaglia per ottenere una giustizia degna sull’omicidio della figlia. Un primo passo importante il pubblico ministero ha fatto richiesta di appello contro la sentenza di omicidio stradale perchè ritiene che, qualunque sia stata la reale dinamica, Giuseppe non possa non aver messo in conto di poter ferire gravemente Alessandra, o addirittura ucciderla.

 

PUBBLICITÀ
Exit mobile version