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venerdì, Marzo 29, 2024
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Pupi Avati, rivelazione choc su Lucio Dalla: “E’ diventato omosessuale dopo una cura ormonale”

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La sessualità per loro era un tabù, ma per Pupi Avati non si discute: Lucio Dalla sarebbe diventato omosessuale dopo una cura ormonale.

Le rivelazioni choc di Pupi Avati

Fanno discutere le parole del regista e amico di Lucio Dalla sulla sessualità del famoso cantautore italiano.  “A Lucio, nel periodo in cui suonavamo insieme, piacevano moltissimo le ragazze. Era un assatanato delle donne, era innamorato pazzo della sorella dell’impresario Cremonini. L’attrazione per il mondo femminile era in lui presente e inequivocabile. Poi, a un certo punto della sua vita, qualcosa cambiò“.

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Dalla cura ormonale all’omosessualità

Lucio ha avuto una penalizzazione fisica esplicita, che ha gettato nel panico la madre“, ha detto il regista rivelando alcuni degli aspetti più privati della vita del Dalla: “Non cresceva, la mamma gli fece fare una cura a base di ormoni che in qualche modo lo ha compromesso. Non solo no è cresciuto, ma a un certo punto è diventato ispido, peloso. Non so se questo mutamento abbia avuto riflessi in ambito sessuale“.

La sessualità come tabù

È una storia che ho in qualche modo trasferito nel mio film ‘Regalo di Natale’ – spiega ancora Avati durante un’intervista a La Stampa ho raccontato il cambiamento di sessualità di uno degli amici. Allora era diverso, non è come oggi, certe cose si vivevano con impaccio e imbarazzo. Lucio chiuse tutti i rapporti con le persone del prima, credo anche un po’ per quella ragione. È un problema che tutti noi amici abbiamo vissuto, io di sicuro. Con Lucio, in tutta la mia vita, ho parlato di qualunque cosa, tranne che di questo aspetto. Mai“.

“Di Alemanno non c’è un ricordo, invece per Lucio era stato importantissimo”

Nonostante ciò Avati racconta di un episodio particolare in cui lui stesso potè constatare quanto grande e sincero fosse l’amore tra Lucio Dalla e il suo compagno Marco Alemanno:

Ero andato a trovarlo a Bologna per proporgli di fare le musiche del “Bar Margherita”. Andai a casa sua, mi fece trovare Marco vestito in modo curatissimo, a mio avviso anche truccato, mi disse che aveva preparato una cosa per farmelo conoscere. Fu un incontro alla Buñuel, Lucio seduto al pianoforte in estasi, questo ragazzo che recitava un testo appassionato, io imbarazzatissimo perché, come si sa, amo la recitazione naturalistica e mi sentivo all’altro capo del mondo. Negli occhi di Lucio c’era un amore, una commozione, da lì ho capito quanto fosse pazzamente innamorato di Marco, ho pensato all’ Angelo azzurro…“.

 

 

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