Home Cronaca Morte di Pasquale Apicella, condanne confermate in Appello per i 3 imputati

Morte di Pasquale Apicella, condanne confermate in Appello per i 3 imputati

Morte di Pasquale Apicella, condanne confermate in Appello per i 3 imputati
PUBBLICITÀ

La Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato le condanne inflitte in primo grado nei confronti dei tre imputati responsabili dell’omicidio del poliziotto Pasquale Apicella, morto la notte del 27 aprile 2020 per impedire la fuga dei tre che poco prima avevano tentato di svaligiare il bancomat di una banca.

PUBBLICITÀ

I tre, per seminare la Polizia, usarono la loro Audi come un’arma, scagliandosi a fortissima velocità contro la “pantera” a bordo della quale c’era Apicella, uccidendolo. Il 7 giugno 2021 la Corte di Assise di Napoli ha condannato Fabricio Hadzovic, 41 anni, Admir Hadzovic, 28 anni, e di Igor Adzovic, 40 anni, nomadi, rispettivamente a 26, 18 e 18 anni di reclusione.

Un quarto componente la banda di ladri, che non era in auto quando avvenne il gravissimo incidente, venne condannato invece a sei anni di reclusione al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

Napoli,27 aprile 2020: l’agente Pasquale Apicella muore per fermare una banda di rapinatori in fuga

Il 27 aprile 2020, il 37enne agente scelto della Polizia di Stato, Pasquale Apicella, in servizio nel commissariato di Secondigliano, a Napoli, era intervenuto in supporto ai colleghi che stavano inseguendo una banda di ladri in fuga dopo aver tentato di rapinare una banca in via Abate Minichini. Poco prima avevano tentato di introdursi in una filiale di Casoria.

A Calata Capodichino l’Audi R6, in fuga contromano e a fari spenti sulla quale viaggiavano i rapinatori, si schianta contro la volante sulla quale si trova Apicella ad una velocità di 150 km/h. Muore così il poliziotto, sposato e padre di due bambini che all’epoca avevano 7 anni e appena 3 mesi, mentre il collega che si trovava in auto con Apicella resta ferito.

Per la morte del poliziotto la Procura aveva chiesto l’ergastolo per omicidio volontario: secondo la tesi, sostenuta anche dai legali della famiglia di Apicella e della moglie, costituitasi parte civile nel processo, i tre avevano volontariamente causato l’incidente. La difesa, invece, aveva sostenuto che i rapinatori avessero cercato di schivare la volante, chiedendo quindi una condanna per omicidio stradale.

Inaugurata, presso il Commissariato di Secondigliano, “la stanza rosa di Lino”

𝗜𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗦𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼, 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, “𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗟𝗶𝗻𝗼”, 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 “𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗮” 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗮. La stanza rosa prende il nome e vuole essere riconoscimento alla memoria di Pasquale, detto “Lino”, Apicella, l’assistente della Polizia di Stato del commissariato di Secondigliano, caduto in servizio il 27 aprile 2020. Realizzata con il contributo dell’associazione di promozione sociale Associazione “Forti Guerriere”, lo spazio messo a disposizione dalla Polizia di Stato, volge lo sguardo e l’attenzione alle donne e ai minori vittime di violenza. “𝘈𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘢𝘳𝘨𝘪𝘯𝘦, 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘢𝘭𝘵𝘰 𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘢𝘭 𝘥𝘪𝘭𝘢𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘱𝘪𝘴𝘰𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘦 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪, 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 “𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘓𝘪𝘯𝘰” 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘰𝘴𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘤𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢”, afferma l’assessora Emanuela Ferrante.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version