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Si sposa in fin di vita all’ospedale di Torino, un napoletano lo salva con la donazione del cuore

Si sposa in fin di vita all'ospedale di Torino, un napoletano lo salva con la donazione del cuore
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Il cuore di un napoletano ha salvato la vita ad un uomo e, come se non bastasse, ha anche salvato un matrimonio. La storia che è avvenuta all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Mauro Rinaldi, è di quelle commoventi: un inno alla vita e alla speranza.

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Una storia che parla di un matrimonio salvato in extremis. Un donatore di cuore ha permesso ad un altro uomo di sposarsi grazie al suo… cuore. Nel mese di giugno il paziente ricoverato nell’ospedale di Cuneo, a causa di un infarto massivo del ventricolo sinistro. L’uomo è stato sottoposto alle prime cure e trasferito d’urgenza nel reparto di Terapia Intensiva post-cardiochirurgica, coordinato dalla dottoressa Anna Trompeo.

Le condizioni cliniche peggiorano e si rende necessario l’impianto di un sistema di assistenza circolatoria meccanica (ECMO) che lo stabilizza. La strategia funziona bene, ma progressivamente si evidenziano problematiche legate alla terapia scoagulante, necessaria per l’ECMO, che impongono la richiesta urgente di un cuore nuovo. Il paziente viene quindi inserito in lista per un trapianto in urgenza nazionale attraverso il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso). Non si può sapere quando e se verrà mai trapiantato.

L’uomo era da pochi mesi diventato papà e temendo il peggio, chiede di potersi sposare con la propria compagna di 42 anni, proprio mentre è intubato in ECMO e ricoverato in terapia intensiva. Il matrimonio, definito ‘in fine vita’, viene celebrato dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Torino il pomeriggio con palloncini e cuori rossi illuminati dalla luce del diafanoscopio. In fondo al letto non ci sono i fiori ma le fotografie della piccola figlia di due mesi. Accanto a lui la sposa con un bouquet speciale fatto con i tappi colorati delle provette dei prelievi di sangue.

Il donatore è di Napoli

Per fortuna, poche ore dopo, giunge la segnalazione dal Centro Nazionale Trapianti: c’è un donatore compatibile. Così iniziano i preparativi per l’organizzazione del trapianto. Il donatore proviene da Napoli. Parte dunque un volo speciale per il prelievo del cuore, mentre la sala operatoria a Torino viene allestita per lo sposo.

Fuori dalla sala la moglie attende con ansia notizie. Il cuore nuovo arriva a Torino dopo 12 ore dal matrimonio, il trapianto viene eseguito dal professor Massimo Boffini dell’équipe del professor Mauro Rinaldi, con l’aiuto della dottoressa Erika Simonato e del dottor Matteo Marro e degli anestesisti dottori Andrea Costamagna e Daniele Ferrero. Il cuore riparte perfettamente, l’ECMO non serve più: può essere rimosso.

Dopo l’intervento, durato oltre sette ore, il paziente ritorna nel suo letto della terapia intensiva. Adesso è senza ECMO e con un cuore nuovo perfettamente funzionante. La moglie scoppia in un pianto di gioia liberatorio. Il decorso post-operatorio si svolge in modo regolare. Il paziente viene estubato e risvegliato.

Dopo qualche giorno viene trasferito nell’Unità Coronarica della Cardiologia universitaria (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari). Attualmente si trova nel reparto di degenza di cardiochirurgia per proseguire le cure.

“È una doppia notizia bellissima a lieto fine per l’uomo e per la coppia. Complimenti alle nostre équipes ed al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano punto di eccellenza della Città della Salute. Ma ancor di più complimenti e congratulazioni ad un uomo e ad una coppia nati e poi rinati dopo il trapianto di cuore. Che sia per questo nuovo nucleo familiare un inizio di una nuova vita felice insieme”, commenta il dottor Giovanni La Valle, Direttore generale Città della Salute di Torino.

 

 

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