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Napoli, circa 300 borseggiatori in tutta la città: come scelgono le vittime e dove agiscono

Borseggiatori
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A Napoli sono tra i 250 e i 300 i borseggiatori che, ogni giorno, escono di casa per scippare o, per l’appunto, borseggiare e potrebbero essere anche molti di più. Le cifre che fanno ancora più impressione sono quelle relative ai guadagni medi. A riportare la notizia è il giornalista Gennaro Scala su Il Corriere del Mezzogiorno.

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Borseggiatori e camorra

Certo, non pagano le tasse allo Stato ma all’antistato, sì. Qualunque traffico illecito passa per una tangente da destinare alla camorraspiega un investigatore che preferisce mantenere l’anonimato. Gli specialisti schedati arrivano per lo più dalla periferia nord, ma anche dal rione Sanità e dai Quartieri Spagnoli. Per lavorare si spostano in altre zone, perché seguono il flusso dei turisti. Quelli che si muovono a piedi lavorano tra Chiaia, Vomero e rione Alto, ma anche nel cuore del centro storico.

I borseggiatori preferiscono le comitive numerose. Si infilano nel gruppo che si appresta a vedere un museo o una chiesa e arraffano quello che possono. Gli scippatori prediligono invece le vittime isolate, massimo gruppi di due o tre persone” continua l’investigatore.

I punti più a rischio sono soprattutto quelli di grandi assembramenti, come piazza Municipio, proprio all’uscita del Molo Beverello, ma anche il viale Umberto Maddalena, la strada che si trova a ridosso dell’aeroporto di Capodichino e, ovviamente, la Stazione Centrale, è questo lo snodo principale degli illeciti ad ogni livello.

QI gruppi di turisti vengono accerchiati: niente violenza, solo parole e offerte (false) a cui diventa difficile dire di no; i primi ad arrivare sono i tassisti abusivi. Arrivano poi i molesti ma innocui venditori di fantasmini e di accendini che però possono essere bypassati senza problemi. La situazione si complica quando arrivano i ‘pacchisti’. 

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