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Napoli, il carcere di Poggioreale si rifà il look: lavori per 13 mln di euro

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Lavori di restyling ai padiglioni del carcere Giuseppe Salvia di Poggioreale: al via al bando di gara per realizzare gli interventi. Grazie a un importo di oltre 13 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, saranno rifatti i padiglioni Napoli, Salerno, Venezia, Italia oltre al padiglione Genova già completato. Le ditte interessate ad aggiudicarsi la commessa avranno la possibilità sino al prossimo 19 luglio di presentare l’offerta e procedere ai lavori che è previsto durino 1100 giorni. «Finalmente, qualità e dignità della pena attraverso gli spazi detentivi, ma resto basito per la decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di non aver coinvolto i padiglioni fatiscenti Milano e Roma nella selezione per la ristrutturazione e l’adeguamento del carcere di Poggioreale. Spero che nel piano carceri l’amministrazione penitenziaria trovi i finanziamenti per questi 2 padiglioni».

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Ad affermarlo, il garante regionale delle persone private delle libertà Samuele Ciambriello che aggiunge come il progetto sia «il frutto di una verifica della rispondenza degli spazi detentivi alle indicazioni provenienti sia dai recenti pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell’Uomo che dalle indicazioni provenienti dagli uffici dei Garanti, ai vari livelli, dalle associazioni impegnate nel settore».

Con il rifacimento dei vari reparti, spiega ancora il garante regionale dei detenuti, «saranno garantiti gli spazi utili minimi per le camere, introdotte camere detentive per disabili. Tutte le camere detentive saranno dotate di servizio igienico in vano annesso, dotati di lavabo, vaso bidet e doccia. Tutti i locali dove si svolgono attività comuni saranno dotati di servizi igienici posizionati in adiacenza. Per ogni padiglione, ad ogni piano fatta eccezione per il rialzato, sarà previsto un locale per il servizio di barbiere/parrucchiere.

Due porzioni dei piani rialzati, “saranno adibite a cucina attrezzata e dimensionata per la preparazione dei pasti per 200 persone”. Ciambriello però si dice comunque «preoccupato» perchè «dopo il Covid sono il caldo e il sovraffollamento le nuove minacce nelle carceri. La vita nelle celle da sei, otto, dieci persone è tv f insostenibile per reclusi ed agenti. La politica farà qualcosa?».

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