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Caos nel cuore di Napoli, spacciatore in manette: zio chiama i vicini per evitare perquisizioni

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Caos, urla e assembramenti ieri sera nel cuore di Napoli durante un controllo della polizia. Tutto è accaduto poco prima della mezzanotte quando gli agenti della Questura sono giunti nei pressi di un’abitazione per procedere alla perquisizione dopo che un giovane di 23 anni era finito in manette per spaccio di droga. Successivamente, come da prassi, i poliziotti si sono recati presso l’abitazione nel borgo di Sant’Antonio Abate per la perquisizione.

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In quel momento, però, si sono trovati dinanzi ad una scena inaspettata. Lo zio del 23enne, presso cui il giovane abita, ha chiamato a raccolta i vicini dopo essersi barricato in casa. Il suo scopo, hanno appurato gli agenti, era quello di evitare la perquisizione. Alcuni vicini hanno risposto all’appello e hanno provato ad impedire il controllo domiciliare.

Il giovane, preso dagli agenti del commissariato Vicaria-Mercato dopo un breve inseguimento, oltre alla droga gettata via mentre scappava, aveva addosso anche altre confezioni di sostanza stupefacente. Per questo motivo la Polizia ha ritenuto opportuno perquisire il domicilio dove il ragazzo risultava registrato. La casa dello zio, appunto, che però prima si è barricato in casa poi ha chiesto ai vicini, alcuni anche intervenuti, di dargli una mano.

Il giovane, Emanuele Amodio, con precedenti di polizia, è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente: stamattina ha patteggiato ed è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa). Lo zio invece è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi sono stati sanzionati per inosservanza delle norme anti Covid-19.

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