Home Cronaca Napoli piange Umberto Sbrescia, addio al fotografo più famoso della città

Napoli piange Umberto Sbrescia, addio al fotografo più famoso della città

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E’ morto ieri all’età di 67 anni Umberto Sbrescia, noto fotografo napoletano e titolare del negozio Sbrescia Photo Specialist Store alle spalle della stazione di piazza Garibaldi. Considerato un vero e proprio punto di riferimento per tutto il settore, il corpo di Sbrescia è stato trovato dai parenti all’interno del negozio di via Silvio Spaventa. L’uomo non era infatti tornato a casa, facendo preoccupare la famiglia.

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Napoli piange Umberto Sbrescia, addio al fotografo più famoso della città

Marco Meraviglia, fotografo professionista, lo ricorda affettuosamente: “Via Paolo Emilio Imbriani, Fine anni ’70. In quella strada c’è l’ingresso secondario di Palazzo San Giacomo dove è ubicato il Comune di Napoli. Poco più sopra, salendo a sinistra, c’erano gli uffici dell’ENEL dove lavorava mio padre. Ancora più sopra c’era il negozio di Sbrescia. Mio padre nei break o quando usciva dal lavoro, trascorreva parte del suo tempo da Sbrescia, il negozio di articoli fotografici dove spendeva un bel po’ del suo stipendio. Una sera c’ero anch’io con lui. Negozio affollatissimo. Il personale velocissimo. Efficiente.
Qualcuno diceva che era il più caro, ma aveva tutto e, se non aveva ciò che volevi. Da allora Sbrescia Umberto fu il mio riferimento fino alla fine degli anni ’90. Compravo a credito pellicole, carte, sviluppo e fissaggio, ma solo perché erano anni in cui non mi facevo anticipare un acconto per i lavori che facevo.
Non superavo cifre esorbitanti. E lui si fidava di me. Da lui portavo le Kodachrome, le diapositive che avrei ritirato dopo i fatidici 15 giorni”.

Vedere andare via così un professionista, un amico, soprattutto una persona onesta come Umberto, ha del crudele e lascia senza parole – dice il fotografo Rosario Morisieri – è stato una guida più che consulente e fornitore per generazioni di fotografi che, con lui e grazie a lui, sono cresciuti. Il suo cognome a Napoli era un brand, una garanzia di affidabilità. Quello che più ci mancherà sarà il suo sorriso sornione sotto il voluminoso baffo, la sua presenza, il suo saper essere accanto“.

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