Identificata in Italia una nuova variante di morbillo, che influisce sui test molecolare per la diagnosi, rendendoli meno sensibili. Lo rivela uno studio condotto dall’università di Milano, con l’Istituto superiore di sanità, pubblicato su ‘Eurosurveillance’.
Le mutazioni si sono verificate, spiegano i ricercatori italiani, in una particolare porzione della nucleoproteina, che è il bersaglio dei test rapidi comunemente utilizzati dai laboratori di sorveglianza. “Ciò si traduce – sottolineano – in una leggera perdita di sensibilità del test. Nessuno degli altri 614 ceppi (453 D8 e 161 B3) rilevati dal nostro laboratorio tra il 2017 (inizio delle attività di sorveglianza) e il 2023 possedeva queste mutazioni.
I nostri risultati suggeriscono ora che i virus del morbillo con le mutazioni rilevate attraverso la sorveglianza molecolare svizzera, stanno già circolando in Italia, in linea con i risultati ottenuti da Pérez-Rodríguez e colleghi, che hanno segnalato un caso locale con storia di viaggio in Italia”, rimarcano i ricercatori. “La nostra comunicazione conferma, dunque – concludono – la loro scoperta, segnalata tempestivamente per aumentare la consapevolezza sulla circolazione di una variante del MeV che può essere rilevata con sensibilità ridotta da molti test diagnostici. E segnala che questa variante si sta diffondendo. E’ importante aggiornare tempestivamente i test – raccomandano – per rilevare tutti i ceppi di MeV attualmente circolanti”.