Il blitz di questa mattina che ha disarticolato il clan Vastarella ha ricostruito l’evoluzione e l’ascesa del gruppo delle Fontanelle a partire dal 2015. Il clan – è emerso con il contributo dei collaboratori di giustizia e delle intercettazioni – non si accontentava di eliminare i rivali ma intimidiva anche coloro che non si schieravano apertamente costringendoli spesso ad abbandonare le proprie abitazioni e ad andare via dal quartiere con le minacce. Uno solo l’episodio estorsivo contestato, ai danni di un garagista, ma emblematico del metodo mafioso utilizzato, con il ferimento alle gambe della vittima costretta a cedere dopo le ripetute minacce.
Diverse le stese armate nel quartiere contestate agli uomini del clan accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, ricettazione, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di armi. In manette è finita anche la moglie di Vastarella, Dora Staterini, definita una sorta di public relation del sodalizio delle Fontanelle.
