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Camorra. Nascosero in casa i due killer di Vincenzo Amendola: in tre a processo

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Uccisero il 18enne Vincenzo Amendola con un colpo alla testa prima di darsi alla fuga verso Viterbo. Era il 5 febbraio del 2016 quando Giovanni Tabasco e Gaetano Formicola sotterrarono il corpo in un terreno di San Giovanni a Teduccio e scapparono per trovare rifugio in un casolare del Viterbese, ospiti di tre parenti, fino al blitz della Squadra Mobile che portò all’arresto dei due latitanti.

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I tre fiancheggiatori devono adesso rispondere di favoreggiamento. Il prossimo 6 febbraio saranno ascoltati i primi testimoni dell’accusa per giungere al verdetto.

Amendola fu ucciso il 5 febbraio 2016 perche’ si vociferava che avesse una relazione con la madre di Formicola,
moglie del boss recluso al carcere duro, e addirittura che si vantasse di avere alcune foto compromettenti.

LA DINAMICA

Vincenzo Amendola, la vittima dell’omicidio, aveva appena 18 anni. Era il 5 febbraio 2016 quando scomparve. In quel periodo si sparse la voce che si fosse invaghito della moglie del capoclan, e la voce arrivò fino in carcere, all’orecchio dello stesso boss che ne parlò con i familiari. Di qui, secondo la ricostruzione della Procura, la decisione del figlio Gaetano Formicola di eliminare il 18enne. Un progetto compiuto, sempre secondo l’accusa, con l’aiuto di Giovanni Tabasco e nella fase dell’occultamento del cadavere anche con la complicità di Raffaele Morra.
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