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Omicidio Francesco Pio, le parole della mamma dopo l’arresto dei presunti complici: “Carcere a vita”

Francesco Pio Maimone
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Concetta Napoletano, la mamma di Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina a soli diciotto anni, ha parlato dell’accaduto, dopo l’arresto dei presunti complici, in un’intervista a ‘Il Mattino‘.

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Arrestati i presunti complici dell’assassinio di Francesco Pio

I presunti complici dell’assassinio di Francesco Pio Maimone sono infatti in carcere e la madre spiega che leggere la notizia dell’arresto: “è stato come vedere una piccola luce che ha riacceso un filo di speranza“. “L’ho appreso leggendo i social e in maniera diretta da mio marito che, ieri, mi ha telefonato riferendomi quanto accaduto. Francesco Pio non me lo ridarà nessuno ma le persone che hanno sbagliato devono essere individuate e devono pagare il loro debito con la giustizia. Per questo, sapere che sono stati fatti altri passi in avanti per bloccare i colpevoli mi ha dato un piccolo sollievo” spiega.

Ammetto che quella di ieri è stata una giornata di speranza per tutta la famiglia ma siamo completamente distrutti dal dolore. Ora il mio unico scopo è quello di ottenere giustizia” continua la mamma di Francesco Pio che chiede “pene esemplari” per i colpevoli. “Mi riferisco a tutte le persone coinvolte. L’assassinio di mio figlio riguarda un ragazzo che era seduto insieme ai suoi amici e, all’improvviso, è caduto a terra dopo essere stato colpito da una pallottola. Non era stato coinvolto in nessuna lite e e non si è neanche reso conto di cosa stesse succedendo. È morto un innocente senza alcun motivo. Per chi lo ha ucciso, pretendo il fine pena mai. Il suo assassino deve rimanere in carcere a vita e chi è stato complice deve avere una pena dura ed esemplare

Una persona che non si può recuperare e deve passare tutta la vita dietro le sbarre”

Francesco Pio è stato ucciso da un ragazzo che già aveva sbagliato e avrebbe dovuto intraprendere un percorso rieducativo ma non l’ha fatto, anzi, andava in giro armato con una pistola. In questi casi non c’è nessuna riabilitazione che possa servire e anche una pena contenuta non farebbe che peggiorare la situazione. Dieci anni di carcere così come venti o trenta servirebbero solo a incattivire una persona che non si può recuperare e deve passare tutta la vita dietro le sbarre. Il giorno in cui è morto mio figlio, quella pallottola ha ucciso anche me e tutta la mia famiglia” così, la mamma di Francesco Pio, parla di riabilitazione.

Nessuno mi ha chiesto scusa, né ha mostrato pentimento nei confronti della mia famiglia. Anzi, alcuni parenti dell’assassino hanno sminuito l’episodio sui social riferendosi al fatto che a Napoli queste cose possono capitare. Questo deve far riflettere sull’importanza di infliggere una pena a chi non si rende conto della gravità dell’accaduto. Se la mentalità è di girare armati, allora bisogna andare in guerra e non sparare per strada. In ogni caso, non mi servono le scuse e da mamma non perdonerei mai chi ha ucciso mio figlio o è stato complice dell’assassino. Ora l’unica cosa che possono e devono fare i responsabili è dire la verità“.

“Dire la verità è l’unica cosa che possono fare”

Chi sa deve parlare a cominciare da dove è stata nascosta la pistola utilizzata per ammazzare mio figlio. I complici devono collaborare con le forze dell’ordine a cui sono grata perché hanno fatto un grande lavoro per individuare subito il responsabile dell’omicidio e stanno continuando a operare senza sosta. L’unico rammarico è pensare che quella sera, sul lungomare di Mergellina, se ci fossero stati presidi delle forze dell’ordine molto probabilmente non sarebbe successo nulla. Napoli ha bisogno di maggiore sicurezza e questo non lo dico solo per la perdita di mio figlio che non sarà il primo né l’ultimo” continua la mamma di Francesco Pio.

Già è successo con l’uccisione di Giò Giò ma potremmo nominare una lista lunga di vittime innocenti. Quello che chiedo per mio figlio, lo chiedo per tutte le vite spezzate senza colpa e senza un motivo. Vorrei creare una rete di mamme per invocare insieme la giustizia a cui hanno diritto le famiglie distrutte da un lutto come il mio. Mi piacerebbe che il giorno della prima udienza, ci fossero tanti cittadini davanti al tribunale pronti a sostenere quello che io e mio marito chiediamo. Dopo il clamore dei primi giorni, siamo soli. Nessuno di noi ha più una vita a cominciare dalle mie figlie”. 

“Vogliamo giustizia per Francesco Pio”

La mamma di Francesco Pio è distrutta dalla perdita del figlio ma con il dolore convive la rabbia e la voglia di riscatto. Chiede verità e pene esemplari, senza sconti ne proposte di riabilitazione.

Ogni giorno ci facciamo forza in famiglia con la speranza di ottenere giustizia per Francesco. La figlia più piccola, di 13 anni, ha persino paura di andare a scuola e soffre di crisi di panico. Nessuno di noi ha più una vita normale. Qualche tempo fa, è arrivato a casa l’attestato di pizzaiolo che Francesco aveva ottenuto senza dirci nulla per farci una sorpresa. Era un ragazzo pieno di valori e voleva aprire una pizzeria tutta sua a Napoli, la città che amava e non voleva lasciare. Il suo nome era in ricordo di padre Pio a cui avevo chiesto la grazia perché non rimanevo incinta ma ho potuto stargli accanto solo 18 anni” conclude.

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