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Paola morta per il suo amore con Ciro, la famiglia: “La comunità gay partecipi ai funerali”

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La famiglia Gaglione rivolge un invito “alla comunità gay a partecipare ai funerali di Maria Paola” che si svolgeranno oggi alle 16 nella parrocchia San Paolo Apostolo di Caivano. In una lettera dell’avvocato Francesco Luigi Marini l’invito arriva dalla madre, dal padre e dalla cognata di Maria Paola, la 20enne deceduta a seguito di un incidente stradale ad Acerra per la contrarietà del fratello Michele alla sua relazione con Ciro Migliore, ragazzo trans.

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Intanto oggi l’associazione Arcigay Napoli ha espresso “amarezza” e “delusione” per le parole pronunciate da padre Maurizio Patriciello dopo la morte di Paola. Arcigay chiede a Patriciello di “stigmatizzare con fermezza e decisione qualsiasi forma d’odio e di violenza nei confronti delle persone LGBT+ consolidando in questo modo quella cultura della legalità e del rispetto per l’altro, di cui ha un vitale bisogno un territorio martoriato dalla camorra”.

Quella di Maria Paola Gaglione e Ciro Migliore era una storia d’amore come poche. Una storia fatta di condivisione, accettazione e tanti sentimenti puri che portavano, reciprocamente, amore nella vita dei due ragazzi. Eppure ai familiari della ragazza morta nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 settembre, quella relazione proprio non andava giù. Per loro poco importava se Ciro era innamorato di Paola e l’hanno dimostrato in un modo oscuro, crudele.

Il fidanzato della vittima, in un’intervista rilasciata ad Il Mattino [Qui l’articolo], ha provato a ripercorrere un passato difficile ma vissuto con la persona più importante della sua vita. Già la madre di Ciro aveva confessato di aver subito gravi minacce dalla famiglia di Michele Gaglione (il fratello di Maria Paola), poi il 22enne transgender ha raccontato altri cruenti particolari direttamente dell’ospedale.

«Maria Paola veniva picchiata anche dal padre»

«Maria Paola è stata picchiata più volte dal papà e dal fratello», ha spiegato Ciro. Il ragazzo continua il suo macabro racconto. «Paola mi raccontava la sua disperazione che mi faceva sentire impotente. Ero spaventato per lei e per me, visto che Michele ogni volta che incrociava il mio sguardo mi diceva “Sei morto. Lascia mia sorella o ti taglio la testa”. A casa mia, una volta, sono venuti in cinque ed hanno minacciato mia madre».

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