Clima di attenzione e sorveglianza allo stadio Maradona di Fuorigrotta in occasione della partita tra Napoli e Bologna. Dopo la questione del bradisismo che sta colpendo il territorio negli ultimi giorni e ha causato danni alla struttura, prima del match di sabato sarà provato il piano di evacuazione circa due ore prima della partita per provare i protocolli in caso di scosse.
600 persone coinvolte nel test in caso di scosse al Maradona
Test eccezionale per la fuga in caso di scosse. Avverrà alle ore 16.00 di sabato al Maradona, due ore prima della partita tra Napoli e Bologna. Il test del piano di fuga è obbligatorio prima di ogni evento ma sabato sarà fatto in maniera più rigorosa e coinvolgerà 600 dipendenti tra steward e poliziotti. A coordinare le operazioni di evacuazione ci saranno il responsabile del commissariato San Paolo di Fuorigrotta Stefano Spagnuolo e il capo della sicurezza e dell’organizzazione del Napoli Angelo Iannone.
Il piano di evacuazione pre Napoli-Bologna: cosa cambia per i tifosi
Tra i coinvolti nell’operazione ci saranno infermieri, medici, vigili del fuoco, steward e poliziotti, che saranno chiamati alla simulazione dell’evacuazione in caso di scossa forte. Non cambia nulla per i tifosi del Napoli in quanto le operazioni saranno svolte a stadio ancora chiuso al pubblico. In caso di scossa, a dare l’ordine via radio dell’esercizio del piano sarà Spagnuolo in quanto responsabile per l’ordine pubblico. Sempre a lui il compito dell’annuncio negli speaker dell’impianto, con tutti gli scongiuri del caso, qualora dovesse accadere qualcosa.
Il compito degli steward è quello di posizionarsi ai lati delle scale per indicare le vie d’uscita con ordine. Saranno spalancati tutti i cancelli per permettere il deflusso degli spettatori, e al di fuori dell’impianto, lontano dal rischio di caduta di calcinacci o altri pezzi della struttura, si posizioneranno vigili del fuoco e personale medico-sanitario.
