martedì, Luglio 29, 2025
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Picchiata e minacciata dall’ex a Giugliano, la vita da incubo di Filomena

Violenze e persecuzioni sono state denunciato da Filomena, residente in Giugliano. La donna, originaria di Napoli, si è separata dal marito dopo anni di maltrattamenti e minacce. Quattro denunce presentate per atti persecutori, minacce, stalking e persino sostituzione di persona, e nonostante ciò l’attivazione del codice rosso, l’uomo continuerebbe a perseguitarla. Filomena ha anche subito un’aggressione fisica, documentata da una prognosi ospedaliera di 30 giorni.

I pesanti insulti contro Filomena, l’incubo a Giugliano

L’ex marito si è più volte presentato sotto l’abitazione della donna, citofonando insistentemente con il pretesto di un confronto, al quale lei ha sempre rifiutato di sottoporsi. Spesso l’uomo utilizza il numero WhatsApp del figlio minorenne per contattarla indirettamente e insultarla pesantemente, accusandola di essere una “pu***na” e una “pe##fila”, sostenendo che avrebbe relazioni con uomini più giovani.

In realtà – secondo quanto riportato dalla donna che oltre ad aver sporto denuncia si è rivolta al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli– queste “relazioni” sarebbero false e costruite ad arte dallo stesso ex marito, che si sarebbe appropriato dell’account personale dell’ex moglie. L’ex coniuge avrebbe avviando chat virtuali a sfondo sessuale con ragazzi e poi mostrando le conversazioni sia a lei che ai figli, nel tentativo di screditarla e distruggerne la reputazione.

Le minacce all’ex moglie: “Faccio una strage”

L’episodio più recente ha portato a un punto di non ritorno: l’uomo si è presentato alla porta della donna annunciando una strage. “Questo è l’ennesimo caso che ci lascia sgomenti e che testimonia quanto, troppo spesso, le misure previste dalla legge restano solo sulla carta — dichiara Borrelli —. Abbiamo una donna con 4 denunce alle spalle, un codice rosso attivato, una prognosi ospedaliera e un uomo che continua a perseguitarla in piena impunità. La giustizia deve intervenire prima, non dopo l’irreparabile. Non possiamo più permettere che siano le donne a dover scappare o nascondersi, mentre i violenti restano liberi. Chiediamo che siano verificate le denunce della donna e siano presi immediati provvedimenti restrittivi a tutela della signora Filomena e dei suoi figli. Non possiamo restare inerti.