La Procura di Nola ha avviato le prime richieste di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul Piano Casa a Pomigliano, un’indagine che mette in luce il rilascio di permessi di costruire concessi tra il 2019 e il 2020 per la realizzazione di centinaia di appartamenti, principalmente nel Centro Storico.
Sono due i procedimenti attualmente in corso, per i quali il pubblico ministero Luca Pisciotta ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone, tra cui un dipendente comunale. La prima udienza è fissata per il 7 maggio 2025 e riguarda l’abbattimento del Cinema Mediterraneo in via Fiume, avvenuto nell’estate del 2020 per fare spazio a un condominio di circa cinquanta appartamenti. Questo cantiere fu sequestrato nell’ottobre dello stesso anno dall’ex comandante della polizia municipale, Luigi Maiello, il quale è stato successivamente destituito.
Il secondo procedimento, con udienza prevista per il 12 maggio 2025, riguarda un complesso residenziale di circa 60 appartamenti in via Manzarda. La costruzione, quasi ultimata, fu sequestrata nel gennaio 2021. Anche in questo caso, gli edifici erano stati ricavati da un immobilej più piccolo.
Il PM contesta al comune il rilascio di permessi per costruzioni significativamente più grandi rispetto a quanto consentito dalla normativa. Inoltre, nel caso di via Manzarda, si evidenzia che alcune aree interessate ricadono in zone agricole o in fasce di rispetto stradale, dove tali interventi non sarebbero stati autorizzabili.
Le indagini condotte da Maiello hanno rivelato un presunto sistema di abusivismo edilizio, evidenziando gravi irregolarità legate alle attestazioni fornite da progettisti e funzionari comunali. Questo scenario solleva interrogativi sulla legalità e sul controllo nel settore edilizio di Pomigliano, minando la credibilità delle istituzioni locali.