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“Prendo un sussidio”, il narcos Imperiale parla del suo ‘patto’ con la giustizia

“Ho accettato il programma di protezione, prendo un sussidio. La mia famiglia no, non ha voluto seguire la mia scelta,
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Ho accettato il programma di protezione, prendo un sussidio. La mia famiglia no, non ha voluto seguire la mia scelta, nemmeno mia madre”. Queste le parole di Raffaele Imperiale, riportate da Il Fatto Quotidiano, pronunciate quando decise di collaborare con la giustizia.

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Nell’ottobre del 2022 il narcos stabiese mise a verbale, davanti ai pm anticamorra di Napoli Maurizio De Marco e Giuliano Caputo, e al procuratore reggente Rosa Volpe, una dichiarazione chiara: “Nonostante la mia intenzione di collaborare con la giustizia, allo stato non intendo ricorrere ad un programma di protezione né ad intraprendere una collaborazione nelle forme della legge sui collaboratori di giustizia, quanto meno allo stato”.

Omicidio Vassallo, le parole di Imperiale portano a Caivano

Nuovi elementi investigativi sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, potrebbero arrivare dal narcos Raffaele Imperiale. Come riporta Il Fatto Quotidiano nel corso del giudizio che vede imputato Lelluccio ‘e ponte persica a Napoli, il pubblico ministero ha depositato un verbale che è risultato di interesse per i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, magistrati che stanno indagando sul delitto del primo cittadino del Cilento nel a settembre del 2010.

Il broker di Castellammare racconta che il suo braccio destro era in rapporti con Pasquale Fucito, detto il Marziano, un pregiudicato di Caivano che aveva a libro paga anche un carabiniere, risultato essere uno dei tre militari coinvolti nel fascicolo d’inchiesta aperto a Salerno per l’omicidio del sindaco cilentano. Dichiarazioni che potrebbero spingere i pm salernitani a sottoporre Imperiale a un interrogatorio.

 

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