Lascia il carcere di Secondigliano ed ottiene i domiciliari Marco Ruggiero, 43enne di Giugliano, finito in cella insieme ad un complice di Quarto, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose. Dopo la condanna tre anni e 4 mesi di carcere incassati in primo grado. ridotti a due anni e otto mesi di reclusione in Appello, Ruggiero ha lasciato il penitenziario. La Corte di Appello di Napoli, Terza Sezione, ha accolto l’istanza dell’avvocato Luca Gili, disponendo con ordinanza i domiciliari per il 43enne.
Ruggiero fu arrestato dai carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania. Con la scusa di appartenere al clan camorristico dei Mallardo attivo nella zona di Giugliano e comuni limitrofi, il 6 luglio dell’anno scorso si sarebbe presentato in un cantiere edile di una palazzina in ristrutturazione dove, evocando l’appartenenza alla locale criminalità organizzata, avrebbero intimato al titolare dell’impresa di «andare a pagare a Giugliano» prima di continuare con i lavori. L’imprenditore, iscritto alla associazione anti-racket di cui esponeva il cartello all’esterno del cantiere, si è immediatamente rivolto ai militari facendo avviare le indagini che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo.