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Racket a Mugnano per conto degli Amato-Pagano: sconto di pena per ‘Peppe Maradona’

Racket a Mugnano per conto degli Amato-Pagano sconto di pena per 'Peppe Maradona'
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Era stato condannato a 4 anni e 8 mesi in primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. “Fatevi vedere dagli amici di Mugnano” ed anche “dovete finire i lavori sennò finisce male”, queste le frasi utilizzate per costringere la persona offesa a versare la tangente per i lavori di ristrutturazione edilizia, facendo così evocazione al clan Amato-Pagano egemone nel territorio di Mugnano.

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Liccardo Giuseppe, mugnanese del 1985, alias “Peppe Maradona”, difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, si è visto scontare la pena di oltre un anno in Corte di Appello a Napoli, venendo così condannato alla pena finale di 3 anni e 7 mesi di reclusione.

Peppe Maradona è un volto già noto alle forze dell’ordine, essendo stato coinvolto nel blitz di Melito contro ras, gregari e fiancheggiatori del clan Amato-Pagano. Protagonisti di una stagione fatta di estorsioni e richieste per conto del clan ad imprenditori e commercianti di Melito, episodi contenuti nell’ordinanza monstre che, nel giugno del 2021, portò ad una maxi operazione. Le indagini portarono alla luce l’esistenza di una forma di controllo pressoché totale del territorio melitese da parte del clan.

Il fatto

Blitz dei carabinieri in un noto bar di via Quasimodo a Mugnano. I militari dell’arma sono intervenuti e hanno tratto in arresto due uomini appartenenti al clan Amato-Pagano, incaricarti di riscuotere i soldi delle estersioni.

I Carabinieri della compagnia di Marano sono intervenuti dopo la denuncia fatta da un imprenditore della zona. L’uomo era stato minacciato dai due poter effettuare alcuni lavori edili in un condominio. “Devi pagare altrimenti non puoi lavorare”. La vittima ha chiesto aiuto denunciando i suoi aguzzini.

I carabinieri sono intervenuti durante la “contrattazione” tra la vittima e i due uomini nei pressi di un bar di via Quasimodo nella cittadina di Mugnano di Napoli dove era stato preso l’appuntamento.

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