«Non luogo a procedere» per otto dei dieci imputati per il masso dinanzi alla discoteca il Ciclope. Solo il titolare della discoteca, Lello Sacco, è stato rinviato a giudizio, quindi affronterà il processo, e per il buttafuori di Napoli, Antonio Campanile, accusato di favoreggiamento per aver fatto sparire il masso che travolse Crescenzo, è arrivata la condanna ad un anno e sei mesi. Si è così pronunciato, ieri mattina, il giudice di Vallo della Lucania. In aula anche il papà di Crescenzo Antonio.
Una decisione incomprensibile per i genitori di Crescenzo.
Il papà, secondo quanto riporta Il Mattino, ha lasciato il tribunale visibilmente amareggiato. Assistito dagli avvocati Domenico e Felice Lentini, ha atteso la decisione del giudice. Lunghi mesi di indagini, oltre 900 giorni di attesa per aprire il processo e un solo indagato rinviato a giudizio. Antonio Della Ragione dopo tanta tempo si aspettava un esito diverso. Al termine dell’udienza poche parole ma sul suo volto era percettibile l’amarezza.