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Reddito di Cittadinanza, ritirarlo già al primo rifiuto di un’offerta di lavoro: l’idea del Centrodestra

Reddito di Cittadinanza, ritirarlo già al primo rifiuto di un'offerta di lavoro l'idea del Centrodestra
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Il reddito di cittadinanza potrebbe essere ritoccato già nella prima manovra del nuovo governo. Tra Palazzo Chigi e ministero dell’Economia si lavora alla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza attesa in Consiglio dei ministri giovedì. Conterrà solo il quadro tendenziale, mentre la programmazione verrà lasciata al governo che arriverà, capitanato da Giorgia Meloni, che è stata chiara: non intende produrre più debito, ma tenere salda la linea Draghi sul no allo scostamento di bilancio.

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A farne le spese potrebbe essere sin da subito il reddito di cittadinanza, che potrebbe essere ritoccato già nella prima manovra varata dal governo a guida Fdi.

Non toccando la platea dei beneficiari, ma intervenendo sul numero delle offerte di lavoro che è possibile rifiutare pena la decadenza del sussidio. Inizialmente, quando il rdc venne varato dal primo governo Conte, la legge prevedeva che il reddito di cittadinanza decadesse al rifiuto di ben tre proposte di lavoro. Draghi ha portato a due le proposte rifiutabili. L’idea che si fa spazio nel centrodestra, per recuperare risorse, è quella di togliere il reddito di cittadinanza già al primo rifiuto di un’offerta di lavoro.

Intanto, ieri sera, a Cartabianca, Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «Noi vogliamo abolire il reddito di cittadinanza, ma nel momento in cui lo aboliamo facciamo un’altra legge. Anzi, due leggi».

Tra le due leggi una punterebbe a «garantire al 50% degli attuali percettori qualcosa di più rispetto a quello che prendono ora»«Noi speriamo di dare un lavoro. Noi immaginiamo di abolire questa legge e di ricostruire in forma diversa il rapporto con chi ha bisogno. Siamo convinti che offrendo ai datori di lavoro la possibilità di assumere e avere meno tasse si possano avere molte assunzioni».

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