La terza sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Giulio Sarno, si è pronunciata sui ricorsi presentati dal gruppo di pusher guidati da Rosa Amato. La cosiddetta Rosetta ‘a terrorista gestiva una delle piazze di spaccio dal Parco Verde di Caivano. Lei e suoi fedelissimi hanno presentato istanza tramite i loro legali, avversa la sentenza della Corte di Appello di Napoli.
Come riporta NapoliToday la quarta sezione della Suprema Corte ha annullato con rinvio la Corte di Appello di Napoli limitatamente alla statuizione concernente la recidiva degli imputati. La Corte di Appello di Napoli in sede di rinvio ha confermato la pronuncia di primo grado.
Avversa la pronuncia di secondo grado le difese hanno lamentato violazione di legge in merito alla considerazione della recidiva che: “Si sarebbe ridotta all’effettiva esistenza di precedenti penali che costituiscono presupposto necessario ma non sufficiente della recidiva, ponendo poi sullo stesso piano tutti gli imputati a prescindere dall’effettivo ruolo ricoperto in seno al sodalizio e dai precedenti penali di ogni soggetto“.
Per la Cassazione i ricorsi sono inammissibili poiché “i giudici di appello hanno ritenuto che il reato associativo costituisse espressione di una aggravata capacità criminale degli imputati. Si tratta di una valutazione corretta poichè frutto di una verifica in concreto se la reiterazione dell’illecito sia sintomo effettivo di riprovevolezza della condotta e di pericolosità del suo autore, avendo riguardo alla natura dei reati, al tipo di devianza di cui essi sono il segno, all’eventuale occasionalità della ricaduta“.